L'idea di Francesco Campanelli è quella di vinificare separatamente le uve provenienti da vigneti diversi di verdicchio eseguendo il medesimo protocollo produttivo, messo a punto insieme all'agronomo Luca Mercadante e all'enologo Marco Gozzi: conduzioni dei vigneti in bio (in parte già certificata, in parte in conversione), fermentazioni spontanee, affinamenti in vasche di cemento. La bizzarra annata 2023, caratterizzata dal violento attacco di peronospora, ha scompaginato l'idea di far uscire contemporaneamente i tre cru San Michele (di Cupramontana), Palombare (di Serra San Quirico) e San Nicolò (di San Paolo di Jesi), tutti posti sulla riva destra dell'Esino. Francesco ha presentato solo quest'ultimo, tra l'altro con un ottimo risultato: naso intimamente varietale nel ricordo di mandorla e cedro, ha una bocca che gira su un registro acido/salino che apporta freschezza, buon sapore e tenace sapidità finale. Per il futuro sono previsti nuovi cru sempre nel comune di San Paolo di Jesi.