Dopo il nero delle ceneri, Los Angeles nei giorni scorsi si è risvegliata coperta di rosa per effetto di una strana polvere lanciata dagli aerei per fermare l’avanzata degli incendi. Si chiama phos-chek, ed è un ritardante di fiamma chimico che sta aiutando a salvare vite, abitazioni e terreni. Ma quali sono gli effetti su agricoltura e vigneti?
Il phos-chek, venduto dall’azienda Perimeter, è composto per l’80% di acqua, il 14% da sali di fertilizzanti e il 6% da coloranti (per l’individuazione delle aree trattate) e inibitori di corrosione. Questa formula, in uso negli Stati Uniti dal 1963, si è dimostrata cruciale nella lotta contro gli incendi. Tuttavia, gli esperti mettono in guardia sugli effetti collaterali. Sul profilo del prodotto si legge infatti: «Si prega di consultare il proprio esperto di regolamentazione per comprendere le restrizioni e i regolamenti che potrebbero essere applicabili al proprio stato o località».
L'uso del prodotto è vietato nelle aree sensibili che ospitano specie in via d’estinzione, salvo situazioni in cui la vita umana sia in pericolo. La maggior parte delle volte, però, il vento spinge la polvere chimica oltre le zone designate, aumentando il rischio di contaminazione più ampia. Uno dei nodi più critici, su cui indaga la rivista Drink Business è l’impatto sui vigneti biologici della California. Secondo Valérie Pladeau, organizzatore di Millésime Bio un’involontaria contaminazione chimica di vigneti biologici potrebbe comportare il declassamento del raccolto a prodotto convenzionale, sebbene l’intero appezzamento non perderebbe la certificazione biologica. In Francia, normative simili regolano l’uso di ritardanti di fiamma, evidenziando il rischio di «Inquinamento accidentale» per i terreni coltivati. Ma attenzione: queste informazioni si riferiscono specificamente alle normative francesi e non a quelle attualmente in vigore negli States. Dal canto suo la California certified organic farmers (Ccof) ha dichiarato di «non avere informazioni sufficienti» per prendere posizione. Restano solo le dichiarazioni dell’azienda produttrice, la Perimeter, secondo cui i suoi prodotti sono «i più sicuri, efficaci ed ecologici disponibili».