Eccellenza francese e creatività italiana uniti in nome della difesa dell'ambiente. È stato inaugurato nei vigneti della Champagne, l'Ilot de Biodiversité (isolotto della biodiversità): non soltanto un'originale installazione artistica ma anche un concreto contributo alla difesa e alla tutela delle specie animali e vegetali di un vigneto. Gli autori dell'opera, Andrea Trimarchi e Simone Farresin, fondatori dello studio di design Formafantasma nel 2009, noto da Londra a New York per il suo approccio olistico, hanno scelto di ispirarsi direttamente al programma sperimentale di viticultura rigenerativa della nota maison Perrier-Jouët (fondata nel 1811), per sviluppare il loro primo progetto permanente situato nella natura.
L'isolotto della biodiversità si trova ad Ambonnay (vigneto Agusons) ed è concepito per favorire la crescita di una vasta gamma di specie autoctone della regione Champagne. Inserita nei possedimenti della maison, mantenendo gli esseri umani a una rispettosa distanza ma senza escluderli completamente, l'installazione utilizza 74 pali progettati da Formafantasma e strutturati con moduli in terracotta artigianale prodotti in Francia, rifiniti con smalti di ossido di ferro naturale i cui colori vivaci attirano le specie: uccelli, insetti, pipistrelli. E che sono anche un punto di appoggio per le piante. In uno spazio complessivo che occupa 285 metri quadrati, alcuni moduli sono stati progettati per fungere da habitat per insetti, grazie a cavità di varie dimensioni e forme. Le piante autoctone di questo spazio protetto forniranno cibo per gli insetti. L'isolotto della biodiversità è inserito nel più ampio progetto denominato Cohabitare, che per due anni ha coinvolto esperti entomologi e naturalisti che hanno fornito ai creativi italiani una serie di studi, dati e analisi, da cui è nata poi l'installazione, concepita come location di design funzionale. Il progetto prevede anche il monitoraggio da parte degli esperti del comitato scientifico interno alla Maison francese. Sarà, inoltre, presentato uno studio in collaborazione con il Museo di Storia naturale di Parigi per stabilire indicatori di biodiversità sia per Cohabitare che per le parcelle di vigneto aziendale (28 ettari), che dal 2021 Perrier-Jouët gestisce con metodi di viticoltura rigenerativa, con l'obiettivo di ridurre al minimo l'impatto ambientale.