Arriva nelle sale Madame Clicquot il film dedicato a Barbe-Nicole Ponsardin, meglio conosciuta come la vedova Clicquot. Ovvero colei a cui si deve la nascita dello Champagne come lo conosciamo oggi. Il suo nome è, infatti legato, all’invenzione del table de remuage (sistema di rotazione manuale di ogni bottiglia di bollicine per eliminare più facilmente il deposito), al primo champagne rosé per assemblaggio ma anche al primo champagne millesimato.
Dopo la prematura morte del marito, la donna sfidando le convenzioni dell’epoca, assunse le redini dell’azienda vinicola, riuscendo a guidarla attraverso vertiginosi rovesci politici e finanziari. «Il film è la cronaca della nascita di un’imprenditrice ingegnosa e intraprendente che
trovò il modo di andare avanti e di produrre non solo una delle più grandi annate di champagne mai prodotte, ma anche spedirle a San Pietroburgo, rompendo il blocco commerciale», spiega il regista Thomas Napper.
Una figura controcorrente, che dovrà fare i conti con il suo essere donna (le regole napoleoniche, infatti, vietavano alle donne di governare una cantina). Su di sé attirò le antipatie e le critiche degli altri produttori uomini, fino a subire anche un processo per condotta disonorevole.
Presentato lo scorso ottobre alla festa del Cinema di Roma, il film (prodotto negli States) potrà adesso essere visto anche in Italia. Piccolo retroscena: gran parte delle scene sono girate in Borgogna nello storico Chateau de Beru, con i suoi pittoreschi vigneti e il grande maniero, surrogato della vera Verzy, dimora dei Clicquot, dove nei primi anni del 1800 è nato il famoso champagne Veuve Clicquot.