Oltre 61 milioni di bottiglie prodotte nel 2023 per un fatturato di 600 milioni di euro l'anno, tra Valpolicella, Valpolicella Ripasso, Amarone e Recioto destinate per il 60% all’export in 87 Paesi del mondo. La denominazione veronese ha presentato il dossier socioeconomico in occasione dell'evento Venezia superiore, il 16 e 17 luglio. Un focus da cui emerge il ruolo crescente del rosso Doc Valpolicella, un prodotto che sta guardando alle nuove generazioni e che, secondo l'ente presieduto da Christian Marchesini, ha tutte le intenzioni di diventare un vino «trendy», che sappia guardare al futuro. Nel primo semestre 2024, proprio il Valpolicella ha sfiorato quota 9,5 milioni di bottiglie, con una lieve crescita (+0,4%) sullo stesso semestre del 2023, che lo porta ai livelli del periodo pre-pandemia (2019).
Il dossier socioeconomico
«Lo studio presentato a Venezia intende seguire e aggiornare di anno in anno il progresso e il cambiamento della denominazione. In un momento sfidante come quello attuale, soprattutto per i vini rossi - ha sottolineato il presidente Marchesini - è importante monitorare non solo i mercati ma anche la capacità di risposta e di adattamento del territorio e dei produttori. Il dossier è uno strumento strategico di analisi e di lettura delle tendenze, a partire da quella che coinvolge proprio il vino di territorio per antonomasia, il Valpolicella Superiore, che grazie alla sua versatilità sta scalando nuove quote di mercato».