I Barolo di Vietti e di Tenuta Voerzio in grande spolvero nelle aste dei vini da collezione

Quattro i produttori dei Barolo alla ribalta questa settimana. Ma il La Pira di Roagna, famoso perché ricavato da vecchie viti la cui età varia da 25 a 50 anni, è presente con una sola annata e con due è in tabella il Vigna Rionda di Serralunga d’Alba, della famiglia Massolino: sono troppo poche per trarne indicazioni valide sull’andamento del mercato.

Positivo l’andamento dei cru di Cantina Vietti

Invece, è possibile ricavarle dalle quattro annate delle bottiglie firmate Vietti, anche se sono annate diverse di quattro tipi diversi di Barolo: complessivamente le quotazioni di Brunate, Ravera, Rocche di Castiglione e Villero sono aumentate del 4 per cento. Disponendo di parecchi cru nel territorio comunale di Castiglione Falletto, la Cantina Vietti è stata una delle prime a produrre Barolo monovigneto, tant’è che nella sua gamma ce ne sono attualmente sei, quindi con altri due in più, Lazzarito e Scarrone. Dal 2016, la Cantina Vietti non è più di proprietà italiana: l’ha acquisita il gruppo americano Krause Holdings.

Tenuta Voerzio in crescita dell’8%

Saldamente nelle mani di Roberto Voerzio è, invece, l’azienda da lui creata nel 1986 in località Cerretto del comune di La Morra, inizialmente con due ettari di vigneto sulle Rocche dell’Annunziata Torriglione, ma poi ampliata con l’acquisizione di parecchie parcelle in zone di alto pregio sia a La Morra che a Barolo. Oggi, perciò, la tenuta Voerzio possiede un importante parco di vigne, che permettono di produrre sette tipi di Barolo. Il popolo delle aste ha mostrato di apprezzare particolarmente le quattro in tabella: le loro quotazioni sono aumentate complessivamente, rispetto all’anno scorso, dell’8 per cento.