Finito l’impegno del Vinitaly, il settore vinicolo appare più che mai presente a se stesso e consapevole delle sfide che lo aspettano. Certo, si è mostrato il meglio ma non ci si è nascosti dietro un dito. Si sono affrontati i temi cruciali che passano dai cambiamenti climatici all’enoturismo, dai mutati e mutevoli paradigmi di consumo ai vini con basso tenore alcolico, passando per innovazione e gestione del rischio. Insomma, un settore vino che non ha paura di guardarsi allo specchio e di ripensarsi laddove necessario. E i dati internazionali appena diffusi dall’Oiv confermano questo momento non particolarmente brillante del vino che vede, soprattutto, la flessione dei consumi e, quindi, il rallentamento degli scambi. In tutto questo, la vendemmia 2023 più scarsa degli ultimi decenni potrebbe essere considerata in termini non del tutto negativi perché andrebbe un po’ a riequilibrare il mercato.
Listini in risalita: un confronto Italia-Spagna
E, in tema di mercato, la prima cosa a cui si pensa sono i prezzi e, in questo senso, le scarse produzioni di Italia e Spagna hanno portato decisamente verso l’alto i prezzi dei vini da tavola. Dall’inizio della campagna ad aprile 2024, infatti, i listini dei vini bianchi italiani sono saliti del 31 per cento e quelli dei rossi del 40 per cento, ma questi ultimi avevano perso molto nella campagna precedente. In entrambi in casi, comunque, si sfiorano i 6 euro l’ettogrado. Dinamica simile per i bianchi spagnoli, anche se i livelli dei listini sono più bassi di quelli italiani, mentre i rossi iberici crescono, ma a ritmi più lenti.
Frenano Prosecco e Conegliano Valdobbiadene
Salendo gli scalini della piramide qualitativa, si evidenziano importanti riprese delle quotazioni anche dei vini Igt, soprattutto in regioni come l’Abruzzo dove la mancanza di prodotto comincia a farsi sentire. Di tutto rispetto anche gli aumenti per le Igt dell’Emilia Romagna. Nelle Dop, come sempre, non c’è una tendenza univoca anche se l’Indice Ismea dei prezzi del primo trimestre 2024 indica un -2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A pesare è stata sicuramente la frenata del Prosecco e del Conegliano Valdobbiadene mentre, sempre per restare nel mondo degli spumanti, il Trento ha avuto un lieve incremento. Tra i vini fermi, si segnala la buona tenuta del Pinot grigio delle Venezie. Qualche segno negativo anche tra i grandi rossi.