ร una piccola azienda a gestione familiare, la Burlotto, alla ribalta questa settimana, unโazienda che ha sede a Verduno. Fondata nel 1850 da Ignazio Burlotto, รจ stata gestita successivamente dal nipote Giovanni Battista, a cui deve la reputazione su scala internazionale di cui gode tuttora perchรฉ, in anticipo sui tempi, vendeva il vino in bottiglia anzichรฉ sfuso in botte o in damigiana. Un lungo periodo di opacitร รจ seguito perรฒ alla sua morte, avvenuta nel 1927.
Il ruolo di Fabio Alessandria
A riportare il marchio Burlotto alla notorietร , in anni recenti, รจ stato il pronipote, Fabio Alessandria. I Barolo che produce sono ricavati esclusivamente da vigneti di proprietร , che si estendono su circa metร dei 17 ettari posseduti in tre territori comunali diversi. Il Barolo base nasce col contributo delle uve di tutte le vigne oggi a disposizione, mentre nellโAcclivi confluiscono soltanto quelle dei possedimenti storici della famiglia a Verduno nelle zone di Monvigliero, Neirane e Rocche dellโOlmo.
Il riconoscimento accordato dal mercato dei fine wine
Due gli ambiziosi Barolo realizzati nei cru acquisiti fuori della zona dโorigine: il Cannubi, nel cuore del comune di Barolo, e il Castelletto, sul versante della collina di Monforte che guarda Serralunga dโAlba, con cui ha in comune lโorigine geologica del terreno. Ambizioni premiate dai prezzi spuntati alle aste (come si legge nel grafico sottostante), anche se lโondata del ribasso li ha fatti diminuire mediamente del 7 per cento rispetto allโanno scorso. Ma a dominare su tutte le quotazioni, alla faccia delle ambizioni e nonostante il ribasso, รจ il cru storico di Verduno, il Barolo Monvigliero.