Sotto analisi, questa settimana, sono le quotazioni ottenute alle aste dai Barolo firmati Bartolo Mascarello. Sono ormai 19 anni che a produrli รจ Maria Teresa Mascarello, alla guida della piccola impresa familiare da quando suo padre รจ scomparso, ma si continua a parlarne come se lo facesse ancora lui. E in fondo รจ giusto che sia cosรฌ, perchรฉ Maria Teresa continua a realizzarlo allo stesso modo con molta determinazione e non le รจ neppure venuto in mente di tornare alla primitiva denominazione dellโazienda, ribattezzata da Bartolo col proprio nome, ma che era nata come Cantina Mascarello.
Resistono le quotazioni
Esemplare nel rispetto della tradizione, questo vino si chiama Barolo e basta. Come mai? Perchรฉ non nasce da un singolo vigneto, ma dalle uve di tre cru, Cannubi, San Lorenzo e Ruรฉ, da una vinificazione con lunga macerazione delle bucce e da un prolungato affinamento in grandi botti di rovere di Slavonia, non in barrique. Lโunica caratteristica non tradizionale รจ che le uve sono tratte da vigneti di proprietร , acquistati nel 1930 dal padre di Bartolo, Giulio, fondatore dellโazienda. Con questa storia alle spalle, il Barolo Bartolo Mascarello ha il prestigio di un classico e questo prestigio si riflette sui prezzi, molto elevati, che gli vengono riconosciuti alle aste (mediamente 373 euro a bottiglia nel 2023-24). Perciรฒ lโondata del ribasso, che ha colpito in questo periodo con particolare virulenza i vini piรน quotati, avrebbe dovuto infierire su di esso. Mentre invece, nel confronto con le quotazioni del 2022 (come si vede nella tabella in basso), quelle odierne hanno perso soltanto il 9 per cento.