Se c’è stato un produttore di vino delle Langhe che non aveva bisogno delle 181 Mga (Menzioni geografiche aggiuntive), introdotte nel 2010 per sapere quali sono le vigne da cui può nascere un Barolo eccezionale, quello era Bruno Giacosa. Conosceva ogni palmo del territorio vocato al nebbiolo e sapeva quali fossero i vignaioli in grado di ottenerne i grappoli migliori: esclusivamente da loro aveva sempre acquistato la materia prima per poi vinificarla con lo stesso rigore e la stessa determinazione. Fino a quando, resosi conto che quella generazione di viticoltori si stava estinguendo senza essere rimpiazzata dalla successiva, che si era trasferita in città, aveva cominciato a comprarsele lui, le vigne, giungendo così a controllare tutta la filiera produttiva, dalla raccolta delle uve alla commercializzazione del vino.
L'andamento delle quotazioni nel periodo 2023-24
I Barolo di sua produzione, per i quali è possibile analizzare l’andamento alle aste del 2023-24, sono 21: in questa tabella, per motivi di spazio, compaiono solo i 16 più significativi. Il confronto delle loro quotazioni con quelle ottenute alle aste del 2022 è, come prevedibile, all’insegna del ribasso, che sfiora complessivamente l’11 per cento.
Ma la Riserva Speciale del 1967 fa storia a sé
Le preoccupazioni che affliggono il mondo, in questo momento storico, e che hanno determinato la diminuzione generalizzata delle quotazioni di tutti i vini sono entrate, però, in qualche caso, in conflitto con il fascino che esercitano le annate più rare dei Barolo firmati Giacosa: ecco perché il prezzo della sua Riserva Speciale del 1967 nel momento più acuto del ribasso è salito del 50 per cento.