Quando siamo stufi di panettone a colazione, di tiramisù di panettone, di salame di panettone… allora è arrivato il momento di dare al panettone avanzato una nuova vita salata. Salata e tostata.
Lo abbiamo assaggiato al N?? – Non la Solita Vineria, a Milano, che lo propongono in menu per tutte le feste natalizie: «Il Panettoast nasce dal duplice desiderio di reinterpretare il panettone gastronomico che spesso è sinonimo di scarsa qualità e offrire una versione natalizia del nostro toast che sin dal primo giorno di apertura è stato uno dei nostri piatti più apprezzati. Sulla scia di René Redzpei che qualche anno fa aveva tostato il panettone avanzato, abbiamo deciso di proporre la nostra variante. Gli elementi che la compongono sono tre: panettone tostato, speck cotto della Macelleria CIS in Ttrentino e brie. L’importante è mantenere un equilibrio tra le parti, tostare bene il panettone e far sciogliere il formaggio. Il resto è tutto da leccarsi i baffi.»
Lo si può mangiare a colazione, ma anche a pranzo o come aperitivo e Valentina Bruno, sommelier, ci ha consigliato i vini da abbinare: «Sul panettoast gli abbinamenti sono molteplici. Partendo innanzitutto dalla bolla secca che, se nel panettone classico non viene consigliata, qua grazie alla presenza del brie e dello speck cotto, lo sposalizio col metodo classico è perfetto. Per il bianco possiamo pensare a un Riesling della Mosella, azzardando anche un grado zuccherino più alto. Sul rosso, invece, è consigliato qualcosa di più morbido ad esempio un buon Negroamaro, magari con qualche anno sulle spalle.»
René Redzepi, lo chef del ristorante Noma, aveva iniziato l’anno 2022 con un video su instagram in cui si scusava con noi italiani proprio per la sua reinterpretazione del panettone: aveva tagliato e ben tostato due fette di panettone e trasformatole in un delizioso sandwich farcito con formaggi francesi.
Altre idee? Panettone tostato farcito con salmone affumicato e formaggio spalmabile aromatizzato all’aglio e erba cipollina; oppure per una colazione british style, panettone, uova e pancetta; e per finire panettone, avocado e prosciutto crudo da condire con tanto tanto pepe.
E se non sarà sufficiente per finire tutto il panettone che avete in casa, ricordate che qualche fetta va conservata per essere mangiata il giorno di San Biagio, come da milanesissima tradizione.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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