Sono le carte vincenti di Sicilia Bedda, un localino aperto da poco nel quartiere Parioli di Roma, che ha alle spalle una storia di rivincita dalla droga.
Potevamo limitarci a raccontarvi semplicemente di quanto qui si mangi bene, di quanto i piatti rispecchino puntualmente le tradizioni catanesi o di come zio e nipote abbiano messo in piedi un locale con le loro mani per tenere sotto controllo lโinvestimento iniziale. Ma, in accordo con il protagonista della storia, abbiamo deciso di raccontare anche il retroscena fatto di dipendenza dalla droga, e di un percorso intrapreso due anni fa per uscirne. Indenne? โNo, ma decisamente piรน consapevoleโ.
Non sarร propriamente il nostro ambito, ma chissร che sia di ispirazione per qualcuno. โQuando stavo cercando informazioni circa la dipendenza da cocaina e le strutture per poterla affrontare, ho trovato davvero poco in internet. E quel che cโera non mi convinceva affatto nonostante volessi di mia sponte entrare in comunitร โ. Giร perchรฉ se non si รจ convinti di iniziare il percorso in comunitร , non cโรจ amicizia, amore, familiare che tenga. โSe non tocchi il fondo non ci vai in comunitร , rifiuti qualsiasi consiglio perchรฉ pensi che il mondo ce lโabbia con te. Nemmeno quando mi sono reso conto di essere a un passo dalla morte non mi sono spaventato piรน di tanto, ho avuto davvero paura quando ho capito di essere da solo, cosรฌ ho chiesto aiuto, il che non รจ facile perchรฉ bisogna ammettere ai pochi che ti sono rimasti accanto (e io in questo sono fortunato) che li hai traditi, che hai detto loro una serie inenarrabile di bugieโ.
A parlare รจ Paolo Pennisi, trentasette anni di cui venti passati gravitando nel mondo delle sostanze stupefacenti, โsono una persona che attualmente รจ in fase di reinserimento socio-lavorativo presso la struttura Ceisโ (Centro Italiano di Solidarietร don Mario Picchi, che ha dato vita anche ad alcune esperienze nel mondo della cucina e della ristorazione, e dove lโingresso รจ totalmente gratuito). Lโesperienza nella comunitร residenziale prevede quattro fasi. โI primi sei mesi sono quelli emotivamente piรน difficili perchรฉ la responsabilitร รจ prettamente personale, nessuno ti trattiene lรฌ: se tu vuoi andare via, vai, se vuoi rimanere, resti. Poi subentra la fase dellโautoaccettazione senza perรฒ negare o nascondere quello che hai fatto. Dalla prima fase, si passa alla seconda dove durante il weekend puoi dormire a casa, in questo caso il coinvolgimento delle famiglie รจ fondamentale e io sono stato fortunato perchรฉ la mia mi รจ sempre rimasta accantoโ. Parla di zio Cesare Savoca, militare in pensione, della moglie di lui Viviana Savoca e della sua attuale compagna Emanuela Mariani, che poi, oggi, costituiscono il dream team del progetto Sicilia Bedda.
โAttualmente sono nella terza fase del percorso, quindi posso uscire per andare a lavorare, tornando a dormire sempre nella struttura. Ma al di lร delle regole della comunitร , mi sono imposto di riscoprire che cosa significhi avere il pomeriggio libero โ di sera al locale ci sta zio Cesare โ o passare la domenica in famigliaโ. Un percorso, quello della comunitร , che รจ anche propedeutico allโinserimento socio-lavorativo. โSono andato in comunitร pensando di andare in galera, invece non รจ cosรฌ. Pensate alla struttura come una mini cittร in cui tutti gli abitanti devono contribuire al sostentamento economico, io ero nel reparto cucina. ร lรฌ che ho cominciato a cucinare, prima facevo tuttโaltro, ero un informatore farmaceuticoโ.
Eppure a vederli spignattare โ la cucina di Sicilia Bedda รจ completamente a vista โ sembra che facciano questo mestiere da sempre. โLa cucina ce lโabbiamo nel sangue!โ. Il progetto รจ nato infatti da una passione familiare, โda sempre ci ronzava per la testa il desiderio di aprire un localino tutto nostro, ma la mia condizione ce lโha impedito (per fortuna!), cosรฌ quando ho intrapreso questo percorso abbiamo deciso di aprire quel cassetto per concretizzare il sogno e per rendere omaggio alla nostra cittร , Cataniaโ. Sicilia Bedda รจ aperto da pochi mesi, ma ha giร conquistato gli abitanti del quartiere, merito di un coinvolgimento emotivo โ โle persone passavano e ci vedevano buttar giรน muri, appianare pavimenti, montare mensoleโฆ abbiamo fatto tutto da soli, dal progetto alla creazioneโ โ e di una proposta genuina che rispecchia appieno il carattere dei quattro.
Cesare e Paolo sono in cucina, mentre Viviana ed Emanuela si occupano del servizio e dellโorganizzazione, dato che il locale รจ nato anche per permettere lโasporto. Nel menรน paste fresche con ricci, bottarga โ โce la facciamo arrivare da Marzamemiโ โ pomodorini ricotta e mandorle salate o alla norma (si va dai 7 ai 10 โฌ). E ancora parmigiana, con le uova sode, caponata, baccalร alla messinese, polpo con finocchio e arance (i prezzi variano dai 3 euro per gli arancini ai 9 per i secondi di pesce). โIl pesce lo compriamo ai mercati generali, mentre la carne รจ di una cooperativa agricola. Poi molti prodotti ce li facciamo arrivare dalla Sicilia, dalle mandorle ai pistacchi, alle bibiteโ. Da Sicilia Bedda si trovano infatti le tipiche bibite Tomarchio. Menzione speciale, poi, per i fritti, dorati a regola dโarte, a cominciare dai mitici arancini (al maschile, come Sicilia orientale comanda) dove il riso, nobilitato dallo zafferano, accoglie un condimento ricco e schietto. Schietto come questa splendida famiglia allargata.
Sicilia Bedda โ Roma โ via Ponzi, 5 โ www.siciliabeddasfl.com
a cura di Annalisa Zordan
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