La linguetta di plastica da tirare, l’incarto di stagnola, il brodino che sobbolle, la pioggia che batte sulla finestra: il formaggino da sciogliere, il formato da scegliere – stelline o risoni? – magari una spolverata di parmigiano. Con o senza raffreddore, non importa: non serve una scusa per mangiare un piatto di pastina da adulti. Non più, ora la minestrina è di tendenza, anche negli Stati Uniti.
I risoni sono una vera ossessione, specialmente sui social: Michele Ghedini, content creator di Cookist, li ha preparati nella versione classica (e golosissima) con il formaggino, Cucinare Stanca ha creato un post a tema Gpa (gestazione per altri) usando questo formato per parlare del concetto di maternità, Joysonfire, una delle influencer vegane più popolari (seguitela per ritrovare i sapori della tradizione in chiave veg) ha persino creato un formaggino vegetale per potersi godere una pastina senza prodotti animali. E se per noi italiani la sfida è quella tra risoni e stelline, all’estero vincono quest’ultime, che diventano protagoniste di piatti per noi scontati ma nient’affatto banali, quella pastina in brodo per molto tempo rimasta nei confini tricolori, ora finalmente alla conquista dell’America.
Pastina con polpette, di Corre Larkin
Sui social statunitensi impazzano ricette con la pastina: il formato dell’infanzia per eccellenza viene tuffato nel brodo, ma spesso arricchito anche con altri ingredienti, come le polpettine di manzo e formaggio grattugiato (come ha fatto Corre Larkin, amata da 150mila follower). Una versione per noi bizzarra ma che in fondo va a completare il piatto. Sono tante le ricette che si trovano online, piatti abbondanti e accomunati da una didascalia simile: «I giorni di pioggia chiamano la pastina!», «Piove, fa freddo ed è cupo, il pomeriggio perfetto per la pastina». Insomma, stelline, tubetti, farfalline o conchigliette sono un toccasana quando le temperature si abbassano, comfort food ideale per riprendersi da una giornata storta.
Pastina di Giuseppe Iannotti, Krèsios
Il risone chiama brodo ma in realtà con questo piccolo formato si possono in realtà creare più ricette: Nigella Lawson, per esempio, manteca i risoni in pentola con burro e formaggio, come fosse un primo di pastasciutta. In Grecia si chiamano kritharáki e si condiscono con pomodori, olive e verdure, a mo’ di insalata di riso.
Neanche i grandi chef sono immuni al fascino di questi piccoli chicchi di pasta: Riccardo Camanini del Lido 84 ne aveva preparato una versione in brodo, Risoni in minestra di pistacchi, pomodori Marina e cedro libanese, la pastina al formaggio di Giuseppe Iannotti del Krèsios ha fatto innamorare tutti, e lo chef Francesco Sodano del ristorante Famiglia Rana ha fatto del risone allo stoccafisso di storione uno dei suoi piatti forti. E se persino cuochi di alto rango si lasciano sedurre dalla minestrina, chi siamo noi per rispondere al richiamo del formaggino?
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