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A Roma c'è un bar che prepara un hamburger ripieno di tutto (e che racconta un pezzo della città)

Siamo ai Parioli, in un caffè che, dal Dopoguerra, ha fatto la storia del costume capitolino col mitico Completo, l'hamburger ripieno di tutto

  • 01 Aprile, 2024

C’è stato un tempo, difficile crederci, nel quale gli hamburger, qui da noi, non erano ovunque. Appannaggio dei fast food internazionali – il primo Mc Donald’s d’Italia apre a Bolzano nel 1985, seguito, l’anno successivo, da quello, famosissimo, di piazza di Spagna a Roma – bisogna attendere i primi anni 2000 per trovare nei menu dei ristoranti italiani hamburger di qualità, spesso preparati con materie prime pure ben selezionate: da lì è un’esplosione, non c’è cuoco, negli anni, che non si cimenti con il genere. L’eccezione a Roma, però, c’è sempre stata ed è una leggenda: il Completo dell’Hungaria.

Il Bar Hungaria a Roma

L’Hungaria, dal dopoguerra, è uno dei bar simbolo del quartiere Parioli. Il nome omaggia quello della piazza in cui si trova e anche quell’Ungheria che andava molto di moda, nella seconda parte del Novecento, per i suoi caffè (nello specifico, per il mitico New York Cafè di Budapest). Frequentato a tutte le ore del giorno, fino a tarda sera, dalle persone della Roma bene, è celebre per aver introdotto, per primo tra i bar capitolini, antesignano anche in questo, un vero e proprio servizio di ristorazione veloce. I Parioli in quegli anni, grazie anche alla vicinanza con via Veneto, sono il fulcro della città che conta, tra aristocrazia, dirigenti, nuovi borghesi e celebrità, che si muovono tra locali come il Piper e Celestina. ?All’Hungaria si va per il caffè, per le paste della domenica, per la colazione, per gli spuntini fino a tarda sera: oltre ai famosissimi arancini, è uno dei primi american bar, dove si possono bere i cocktail, come a via Veneto, e assaggiare i primi hamburger, una moda portata a Roma dai militari americani. Negli anni del boom economico la proposta diventa rapidamente nota in tutta la città e l’Hungaria è uno dei miti della vita pariolina e romana.

Il Completo

Gli Alleati entrano a Roma nel 1944 ed è più o meno all’indomani della Liberazione che all’Hungaria cominciano a servirsi gli hamburger, accontentando i numerosi soldati statunitensi di stanza in città. Dagli anni ’60 l’hamburger Completo in menu al caffè di piazza Ungheria diventa una celebrità. Nel panino – da qui il nome – non manca nulla: omelette, formaggio, bacon, salse d’accompagnamento, viene preparato espresso su una piastra in sala in qualunque momento della giornata. A tutto, però, c’è una fine: l’Hungaria, dopo decenni di popolarità, ha un periodo di declino, assecondato da un calo qualitativo nella proposta, e chiude i battenti nel 2017.

La rinascita nel 2019

Non tutto, però, è perduto: nel 2019 una nuova proprietà ne decide la riapertura, con un restyling elegantissimo degli ambienti e dell’immagine del locale e un potenziamento della proposta gastronomica. Oggi il Caffè Hungaria, con il dehors e le sue nove vetrine, domina la frenetica piazza – che, purtroppo, è assediata dal traffico – ed è nuovamente riferimento in zona, con una proposta ampia di cucina e di pasticceria (è il pastry chef Alessandro Capotosti a reggere saldamente le redini del laboratorio). Recentemente rinnovati i due grandi banchi all’interno, nuova anche la postazione con piastra per preparare gli hamburger. Perché, ovviamente, le icone del locale non sono state dimenticate: in menu troviamo l’hamburger Completo – carne di manzo selezionata dalla Macelleria Feroci, omelette con prosciutto e formaggio, pomodori, lattuga, ketchup, senape  – e il Completissimo, che, oltre agli ingredienti precedenti, vanta anche bacon e cipolla caramellata. Nonostante l’abbondanza degli ingredienti, il piatto non cede agli eccessi del food porn, ingredienti e condimenti sono ben dosati (un po’ coprente la dolcezza del ketchup, migliorabili, in generale, le salse).

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