Semplici, golosi, antichi: i fichi secchi affondano le loro radici nella tradizione e, nonostante il modo di dire non proprio lusinghiero, restano alcuni dei prodotti immancabili sulle tavole delle Feste. A fine pasto o per accompagnare dei formaggi importanti, come spezza-fame o per avere un carico extra di energia, semplici o farciti di mandorle. La varietà utilizzata in molti casi è la dottato, la più pregiata, essiccata al sole, possibilmente su graticci di canne (per acquistarne di veramente buoni, ecco l’elenco dei migliori produttori di fichi secchi).
L’apporto energetico è piuttosto elevato, mentre lipidi e proteine sono presenti in quantità ridotte: molto alto, invece, il contenuto di fibre, che riducono un po’ l’indice glicemico del prodotto, ma è comunque consigliabile consumarlo con parsimonia. Buona la percentuale di omega3 e omega6, così come quella di potassio, calcio e fosforo. Non sono moltissime le proprietà, è vero, e di certo non sono fra gli alimenti più indicati nelle diete a basso indice glicemico, ma nulla vieta di consumarli senza pensieri di tanto in tanto, specialmente durante il periodo natalizio.
La pianta da cui hanno origine è naturalmente quella del fico, fin dall’antichità uno dei simboli della fertilità insieme alla vite, capace di dare frutti dolci e deliziosi. Già Platone era un amante della loro versione secca, mentre i fichi freschi erano considerati dai greci dei frutti afrodisiaci: il legame con la sessualità è molto forte, tanto che la medicina popolare in passato credeva che i numerosi semini presenti all’interno fossero un augurio di fecondità. Fra le varie credenze che li vedono protagonisti, la più curiosa è quella che riguarda le coppie sterili, che usavano lasciare delle foglie di fico sotto i rispettivi cuscini sperando nell’arrivo di un figlio.
Carnosi e zuccherini, i fichi secchi sono buonissimi già così come sono. I più golosi, però, spesso aggiungono una spolverata di zucchero a velo, oppure delle mandorle o noci all’interno, croccante sorpresa che rende i frutti ancora più saporiti. Ne esistono anche delle varianti al cioccolato, ma noi preferiamo quelli al naturale, da scegliere con cura: non devono essere troppo asciutti e tenaci, ma neanche eccessivamente molli. Soprattutto, la buccia non deve essere spessa e la polpa deve rimanere morbida e aromatica. Quando sono buoni, basta assaporarli a fine pasto con un buon bicchiere di vino dolce o un amaro, ma se proprio ci si vuole sbizzarrire in cucina, allora si può provare a fare dei panini dolci ripieni di fichi secchi.
Proprio perché crediamo che in cucina sia meglio utilizzare i frutti freschi, non abbiamo delle ricette con i fichi secchi. Questa dei fichi cotti nel vino rosso, però, può essere modificata con la variante essiccata: il consiglio è di ridurre un po’ la dose, altrimenti la ricetta potrebbe risultare eccessivamente dolce.
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