Che bello, il cesto di Natale. Anche quello più pacchiano, scontato, pieno di nastri e paglietta, con il cotechino confezionato che nessuno vuole e le lenticchie che rimarranno in dispensa per mesi dopo il Capodanno. È bello, il cesto, fa festa e ti fa sentire apprezzato: il nome ufficiale è strenna e la sua storia è molto più antica di quello che pensiamo.
Già gli antichi romani erano soliti offrire cesti pieni di doni agli dèi per assicurarsi un buon raccolto, poi con l’avvento del Cristianesimo è stato il turno del pane benedetto, ma da sempre questo gesto simbolico rappresenta una forma di rispetto importante da parte di chi lo compio. Il nome deriva dal latino strenae, che indicava i rami di alloro usati come segno di buon auspicio per festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo. Col tempo, lo scambio delle strenne si è spostato da Capodanno alla sera della Vigilia. Prima foglie di alloro, poi regali fatti a mano, infine un cesto colmo di bontà: in qualsiasi caso, le strenne stanno lì a significare gratitudine e apprezzamento. È per questo che sono diventate una tradizione importante per molte aziende, un modo per ringraziare i propri dipendenti per il lavoro fatto.
La maggior parte delle aziende porta avanti questo rituale ed è fondamentale continuare a farlo: una strenna non deve necessariamente contenere ogni bendidio, bastano un panettone e una bottiglia di spumante per dimostrare la propria riconoscenza ai lavoratori che ogni giorno si impegnano a mandare avanti l’attività. Gentilezza, condivisione, la strenna rappresenta molto più di un semplice regalo. Lo spiega bene la leggenda pugliese del Bambino della Strenna, che racconta di un bimbo speciale, nato la notte di Natale a Betlemme. I pastori accorsero a portare doni e cibo al nuovo nato, tutti tranne uno, che non aveva nulla da offrirgli: Maria, che teneva tra le braccia il piccolo, si accorse dello sguardo amorevole del pastore e così gli affidò il bambino miracoloso. L’uomo, che non aveva regali materiali, diede al bambino il più prezioso dei doni, il calore delle sue braccia.
La strenna oggi è gettonata come regalo aziendale, ma in realtà chiunque può preparare un bel cesto e donarlo ad amici e parenti. Se si vuole mantenere il tema gastronomico, le idee regalo per budget limitati sono moltissime: non servono tanti prodotti, bastano un paio di regali di buona qualità. Un formaggio, una classica confezione di lenticchie (sicuramente più economica di altri alimenti), una confettura artigianale. La strenna è poi un modo per valorizzare gli artigiani locali, facendo conoscere le specialità del territorio. Se confezionata il giorno stesso, si può inserire anche della pasta fresca, specificando a chi la riceve di aprirla subito e riporla in frigorifero. Altrimenti, via libera ai grandi classici, dal cioccolato al miele, senza dimenticare una buona bottiglia (con le bollicine non si sbaglia mai). E per i più gourmet? Volendo, si può inserire un buono per una cena speciale oppure un set di coltelli per gli appassionati di cucina.
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