Le sue torte nuziali fanno sognare le coppie di tutto il mondo, il New York Times le definisce haute couture commestibile e lui su Instagram si definisce non un pasticcere bensì un artista. Bastien Blanc-Tailleur è uno dei cake designer più famosi del mondo, viene da Parigi, è appassionato di libri antichi di pasticceria ed è stato definito dallo chef Yannick Alléno la reincarnazione di Michelangelo. Al New York Times ha dichiarato: «Sono ossessionato dalla pasticceria già da quando ero bambino» e la definisce la sua «dolce forma di follia». I client di Blanc-Tailleur fanno parte dell’alta società: magnati, star del cinema e della moda (Dior è uno dei clienti), famiglie reali, aristocratici e non solo.
Le torte nuziali del cake designer francese sono delle vere e proprie opere d’arte: strati su strati di impasto di zucchero decorati con foglie dorate, mughetti, malva, fiori, torte così giganti che per comporle serve una scala; riproduzioni di monumenti come il Duomo di Milano che ha creato scalpore per la perfezione dei dettagli com quelli delle guglie, o la scultura ad alto contenuto zuccherino larga 1,2 metri che ha preparato per Dior. L’ingredienti magico è la pâte à sucre, un impasto di zucchero realizzato con zucchero a velo, glucosio e albume. E a fare da spalla alle ricette delle sue creazioni ci sono cioccolato, burro, panna e farina.
Come racconta il New York Times, la sua storia d’amore con la pasticcera inizia a quindici anni quando si affianca al pasticcere Christophe Turgot per imparare il mestiere. Della sua prima esperienza lavorativa racconta: «È stato molto difficile. Vivevo da solo e lavoravo senza sosta. Ma il signor Turgot è stato gentile e mi ha preso sotto la sua protezione».
Dopo Turgot, continua la sua gavetta alla pasticceria Pillon dove prende tutto quello che c’è da prendere: lavora e sperimenta, rimane anche ore o giorni da solo in laboratorio per mettere a punto le sue creazioni. La sua scalata verso il successo è stata tutta in discesa, fino a diventare il suo sous-chef pâtissier di Yannick Alléno. Oggi ha anche conquistato il titolo di “Entreprise du Patrimoine Vivant” (EPV) riconosciuto dallo Stato francese per chi si è distinto con il suo eccellente know-how artigianale e industriale.
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