Natale, in fondo, è un Carnevale che ce l’ha fatta. Sregolatezza e ribaltamento dei ruoli si vivono molto più in questo periodo, che a febbraio: basti pensare alla tavola, al modo in cui i pasti vengono scombinati con orari improponibili, routine spezzate e quell’abitudine così nordeuropea di bere durante il giorno. A Natale si può, anche qui in Italia, dove ormai è diventato un rituale consolidato (dapprima nelle regioni del Nord, dove spesso la cena del 24 dicembre non è così sentita, ora diffuso ovunque) farsi un drink con gli amici. Così, il pomeriggio pre-cenone diventa il vero momento di festa, soprattutto per i più giovani.
Lo si aspetta con trepidazione, più della cena: è il momento preferito dalle nuove generazioni, e i bar lo sanno bene. Pub, wine bar, bistrot, anche caffetterie: sempre più locali organizzano menu speciali per il pomeriggio del 24 dicembre, consapevoli della grande affluenza di clientela che si riverserà tra i tavoli e nel dehor nelle ore precedenti alla cena. Piccoli bocconi golosi per lasciare spazio all’abbuffata serale, cocktail speciali e spesso anche giochi, tombolate, lotterie e quiz per trascorrere insieme un pezzo di festa. Ci si riunisce di solito attorno alle 16/17, ma i più temerari cominciano da prima: di alcol ne passa a fiumi, inutile prendersi in giro. Bottiglie di vino o boccali di birra a seconda del contesto, ma c’è anche chi preferisce un buon cocktail: se ne ordinano almeno due, a distanza ravvicinata, mentre di tanto in tanto si danno aggiornamenti a chi sta a casa a preparare tartine e frittura.
Non c’è un limite d’età, ma sicuramente si tratta di una tradizione che ha attecchito perlopiù tra i giovani (anche perché generalmente le vecchie generazioni sono impegnate ai fornelli). È un modo per condividere il giorno di festa anche con gli amici o i colleghi, persone importanti che però vengono escluse dalle cene di Natale, oltre a essere un’occasione per scambiarsi i regali. Bisogna ricordare, poi, che per molti le feste possono essere un momento di grande malinconia, nostalgia, e profonda solitudine: avere una famiglia serena con cui condividere la tavola è una fortuna che non si dovrebbe dare per scontata. Per chi non gode di questo privilegio poter festeggiare – seppur per poche ore – con gli amici più intimi è un modo per riuscire a sopportare meglio la serata che verrà (o il peso di quella che non ci sarà). Non c’è da stupirsi, allora, se sempre più ragazzi scelgono di riunirsi il pomeriggio, grazie ai locali che sacrificano anche quel giorno per far sorridere i propri clienti.
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