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Uovo a Porta Palazzo. Fermentati e sake per la prima saketeca di Torino

Ha aperto da qualche giorno in piazza della Repubblica, dirimpetto al banchi del mercato di Porta Palazzo, la saketeca di Cristina Vancini, aperta da colazione al dopocena. 40 etichette di sake, kombucha e cibi fermentati firmati Carlo Nesler.

  • 01 Novembre, 2019

Uovo. La saketeca di Porta Palazzo a Torino

È un locale lungo e stretto, Uovo, con postazioni di lavoro a vista e un bancone in legno chiaro che taglia per tutta la lunghezza lo spazio, aperto al pubblico da un paio di giorni, dirimpetto al mercato contadino di Porta Palazzo. A dispetto del nome – che ben poco lascia intuire dell’identità del luogo, ma curiosamente fa il paio con la pescheria di Beppe Gallina, proprio lì accanto, e racconta la storia dell’attività precedente, un vecchio pastificio – Uovo è una saketeca, una novità per Torino, che per la prima volta si confronta con una selezione di circa 40 diverse etichette di sake, proposto al bicchiere come fosse vino, da meditazione o in abbinamento con l’offerta gastronomica della casa. E anche protagonista di miscelati sui generis, fondati sull’insolito connubio tra sake e kombucha, che fornisce l’acidità ideale per rendere piacevoli i saketonic già molto richiesti per l’aperitivo. Dietro all’idea c’è la passione di Cristina Vancini – per tutti Chicca – per il sake. Un interesse nato quasi per caso – come ci racconta lei intervistata a poche ore dall’apertura dietro al bancone di Uovo – e maturato fino a ottenere il diploma di sake sommelier. Cristina, emiliana di stanza a Torino, è già titolare in città, in zona Vanchiglia, di un locale che racconta le sue origini, Da Emilia.

Sake, kombucha e cibi fermentati

Dalle tigelle al sake il passo non è breve, ma dietro alla sfida intrapresa in piazza della Repubblica c’è un progetto solido come la squadra che lo sostiene (con Cristina, ci sono Giorgia Boursier e Fabrizio Barale): “L’obiettivo è quello di raccontare con coerenza il mondo dei fermentati, dal sake, che è una bevanda fermentata a base di acqua, riso, koji e lieviti, passando per i kombucha, fino ad arrivare al cibo che portiamo in tavola”. Da Uovo, infatti, si può anche mangiare.

Il bancone d Uovotorino

A colazione – con fette biscottate artigianali, pan dolce e pane di Alessandro Verri di Taglio, con burro della Savoia e marmellate valdostane, da accompagnare alla proposta di una caffetteria incentrata sugli specialty coffee, con V60 e frenchpress – ma pure a pranzo e cena, quando in tavola arrivano le verdure dell’adiacente mercato e i fermentati di Carlo Nesler. Alla selezione ha pensato Giada Talpo, partner in crime del progetto. Così la proposta per il pranzo strizza l’occhio al mondo raw (del resto nel locale non c’è canna fumaria), con insalate e verdure proposte con i condimenti di Nesler; a cena, invece, vanno per la maggiore donburi e zuppe di miso (“ma non siamo un sushi bar!”), realizzati però con cereali e prodotti italiani, sempre in arrivo dalla fucina di Nesler, che arriva a Torino con le sue verdure fermentate, il kombucha mediterraneo, il miso, il kimchi. E poi formaggi francesi e italiani, sardine della Bretagna e bruschette. Si bevono anche vini naturali, selezionati tra Francia, Slovenia, Spagna, Portogallo; e whisky giapponesi. Un esordio decisamente originale, per una nuova realtà da seguire in una delle zone a più alta densità gastronomica di Torino, tra cucine dal mondo, ricette di mercato, artigiani del Mercato Centrale. E ora anche sake.

Uovo – Torino – piazza della Repubblica, 16a – dalle 10 alle 22 – Pagina fb

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