Cafè du Parc per chi era di passaggio in zona Piramide era una tappa imprescindibile. Un chiosco proprio incuneato tra l’Ostiense, l’Aventino e Testaccio, snodo felice dove, dal 1956, ci si fermava per un caffè con la «cremina» (ricetta segretissima della famiglia Valentini) o per il celebre cremolato, tra i più buoni della città, che ha fatto innamorare intere generazioni. Tutte le grandi storie, però, prima o poi finiscono: il chiosco riapre questa primavera con una nuova veste e un nome diverso. Mostro, un bar contemporaneo attivo dalle 8 del mattino a mezzanotte, con caffè di ricerca, vini naturali, cocktail alla spina e tramezzini in stile veneziano.
Brando Giannoni e Mattia Ria, foto di Stefano Casavecchia
Niente più cremolato, «ma siamo convinti che riusciremo a (ri)conquistare gli abitanti della zona» racconta Brando Giannoni, già titolare del cocktail bar Rino a Montesacro. Insieme a lui in questa avventura cominciata «in punta di piedi, con il rispetto per un luogo così storico, in una posizione privilegiata», Egidio Fidanza e Mattia Ria, prima dietro il bancone di Blind Pig; in squadra, anche Daniele Deidda, barista prima da Pergamino Caffè e Pasticceria Walter Musco, e Lorenzo Siri, direttamente dal cocktail bar Rude. Il progetto è l’ultimo della lunga lista dell’imprenditore romano Marco Pucciotti, e si appresta ad aprire entro fine aprile. «L’idea del chiosco è stata casuale» continua Brando, «Marco si è accorto che era stato messo in vendita e non abbiamo resistito».
Lorenzo Siri e Daniele Deidda, foto di Stefano Casavecchia
Si tratta di un luogo iconico per i romani, «che abbiamo voluto rispettare il più possibile, mantenendo intatta l’architettura ma cambiando l’offerta». Al mattino si comincerà con i caffè specialty di Aliena Coffee Roasters, in espresso doppio o filtro, da mangiare ci saranno banana bread, plumcake, brownies, dolci di ispirazione straniera per una colazione che sia «meno cornetto-centrica».
Foto di Stefano Casavecchia
Pezzo forte della casa saranno i tramezzini in stile veneziano, «un prodotto che a Roma ancora manca», farcitissimi e rigonfi al centro. La sera sarà dedicata all’aperitivo, «ciò che sappiamo fare meglio», con cocktail alla spina, vini naturali e kombucha, di nuovo tramezzini e qualche sfizio in più, «metri quadri permettendo».
Foto di Stefano Casavecchia
E magari ci si potrà sedere anche al Parco della Resistenza a sorseggiare un espresso, «vogliamo riqualificarlo per metterlo a disposizione del quartiere, ma non sappiamo ancora se potremo offrire anche la consumazione del bar all’interno dell’area verde. A prescindere dal permesso, l’intenzione è quella di restituire un angolo di pace alla città, dove magari organizzare un giorno delle attività culturali».
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