Due fratelli, una grande passione e quel pizzico di incoscienza necessario per creare una grande impresa: nacque così Costa Coffee, catena di caffetterie britannica con diverse sedi nel mondo, creata da Bruno e Sergio Costa nel 1971, emigranti parmensi che in Inghilterra hanno dato vita a un format vincente. Il 18 aprile 2024 Costa è arrivato, finalmente, anche in Italia.
Prima tappa italiana di questa avventura è l’aeroporto di Roma Fiumicino, insieme ad Autogrill, società che ha inaugurato il primo Costa Coffee italiano. Cappuccini, americani, espresso, pumpkin spice latte in autunno e altre bevande stagionali a tema: il menu simula un po’ quello di Starbucks, ma senza troppi orpelli o virtuosismi, la caffetteria resta perlopiù classica, l’ambiente è confortevole e il servizio veloce e attento. Da mangiare, cookies, croissant, barrette, fette di torte tipicamente anglosassoni e poi una serie di alternative vegetali per accontentare un po’ tutti.
Una caffetteria internazionale già apprezzata da molti viaggiatori di passaggio all’aeroporto, che si impegnerà a conquistare anche gli italiani: «L’apertura del nostro primo locale in Italia rappresenta un momento molto emozionante» ha dichiarato Sam O’Brien, Managing Director di Costa Coffee, «è stato l’amore dei fratelli Costa per il caffè italiano e l’impossibilità di trovarlo nella loro nuova patria, l’Inghilterra, a far nascere la caffetteria».
Il caffè è il cuore dell’offerta, ma poi ci sono anche smoothies, tè e succhi, una proposta variegata che funziona bene negli oltre 3.800 punti vendita sparsi in 50 paesi del mondo. E che ora tenta la fortuna in Italia, un paese che si sta aprendo sempre di più ai grandi brand internazionali: dopo l’approdo di Starbucks insieme a Percassi, lo scorso anno è toccato a Pret a Manger a Milano Malpensa, altra catena britannica arrivata grazie all’accordo con Chef Express, e poi a Paul, la boulangerie francese aperta a Roma Termini in collaborazione con Grandi Stazioni Retail. La vera sfida, però, sarà Starbucks vs Costa: chi convincerà di più il palato degli italiani?
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