Dessert della tradizione statunitense più antica, rivisitati in chiave moderna e re-interpretati con gusto e leggerezza: con sedi a Brooklyn, Manhattan e Tokyo, Baked è una delle bakery americane più conosciute e apprezzate, una vera fucina di idee dove ogni giorno nascono prodotti nuovi, dalle creme spalmabili ai mix per torte con farine alternative.
A ideare il progetto nel 2005, Matt Lewis e Renato Poliafito; quest’ultimo, di origini italo-americane, ha abbandonato la società già da un paio d’anni. Il motivo? Il desiderio di aprire un locale tutto suo a Prospect Heights, quartiere di Brooklyn che oggi vive un momento di grande fermento, gastronomico e non solo. Si chiamerà Ciao, Gloria e si propone come spazio polifunzionale con un menu di ispirazione italiana studiato su misura insieme all’ex pasticcera di Baked, Ginger Fisher Baldwin, che si è occupata sia del comparto dolce che di quello salato.
Non è ancora prevista una data di apertura precisa, ma secondo quanto riportato da Eater, Ciao, Gloria dovrebbe aprire i battenti entro fine mese. Con un bancone colmo di prelibatezze, dai croissant sfogliati e farciti con crema al pistacchio e pasta di mandorle ai bomboloni alla crema, passando per crostate alla frutta e brioche siciliane. Per pranzo, via libera a zuppe, toast, pizza in teglia, panini e focacce, come quella con prosciutto e fichi, idea presa in prestito dalla boulangerie romana Le Levain, del pasticcere Giuseppe Solfrizzi.
Niente cena per il momento, ma Poliafito ha intenzione di organizzare serate a tema almeno una volta al mese, come quella dedicata al piatto simbolo della cucina italiana per eccellenza, la pasta, declinata in maniera diversa di volta in volta, rendendo così omaggio alle tante tradizioni regionali della Penisola. L’obiettivo del titolare? “Creare un luogo informale e accogliente, dove sedersi per una pausa pranzo veloce oppure fermarsi per prendere un buon caffè a portar via”. Ma soprattutto, Ciao, Gloria vuole essere “un ritorno alle mie origini italo-americane”, uno spazio dove l’antica cultura gastronomica tricolore si fonde con tecniche e format moderni d’oltreoceano.
a cura di Michela Becchi
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