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“Il sogno di ogni chef è avere un ristorante proprio e, se dovessi aprirlo, ricreerei casa mia. Ma attualmente sono in balia della corrente e da buon surfista aspetto che arrivi una bella onda da poter prendere”. Lo avevamo lasciato così Federico Sisti, lo chef romagnolo che Milano ha imparato a conoscere al Ronchettino. Da allora è passato un anno e mezzo durante il quale sappiamo tutti cosa è accaduto. Eppure, nonostante una pandemia mondiale, Sisti l’onda giusta, anzi, il suo frangente, l’ha finalmente trovato grazie alla complicità dei tre soci Josef Khattabi (anche socio di Kanpai e della neonata Osteria Alla Concorrenza), Enrico Cruccu e Laura Bencini.
“Frangente – non poteva che chiamarsi così il suo nuovo ristorante in zona Repubblica a Milano – è frutto di un grande lavoro di cooperazione con lo studio di architettura OOOH di Alice Brunello e Nicolò Spina. Loro sono riusciti a ricreare fedelmente quello che avevo in testa, azzeccando forme e colori”. I colori sono quelli del suo Adriatico, dove torna spesso per surfare. “Le pareti della sala sono color sabbia, il soffitto è di un blu intenso e le sedute riprendono le tonalità delle sdraio. Alle pareti, poi, ho appeso due quadri di Danilo Petraccini, uno raffigurante una balena su una tavola da surf e l’altro un gallo con l’Arbre Magique al collo”, chiaramente su di una tavola da surf pure lui.
Il locale è piccolino (ci stanno circa quaranta coperti) e sviluppato in verticale: appena si entra c’è la cucina a vista con bancone sulla destra. “Sarà il mio ristorante, dunque, appena entrerete, incontrerete me! Ecco perché abbiamo pensato alla prima sala come una succursale della cucina, con piastrelle bianche e credenza di acciaio, per intenderci”. Della cucina lo chef ne parla orgoglioso: “È opera di un mio studio sviluppato grazie a Cosimo Palmisano di Icaro Cucine. È tutto su misura e funzionale, e nonostante il poco spazio siamo addirittura riusciti a farci stare un bell’appoggio di marmo per la pasticceria e la pasta fresca”. A onorare le sue origini.
“La cucina sarà al tempo stesso confortevole e creativa”. C’è spazio per la ormai celebre lasagna verde ma anche per il maialino di tenuta Saiano arrosto con crema di fagioli cannellini e spinaci o il panino rustico con trippa e pecorino sardo affumicato. “Per ora ho dovuto ideare dei piatti idonei al delivery – potete già ordinarli sulla piattaforma frangenteacasa.it – però non vedo l’ora di sbizzarrirmi con tutti i prodotti che mi offrirà il mercato. Ecco perché da Frangete ci sarà una carta fissa, ma anche la possibilità di dirmi “fai te”: il mio ristorante vuole essere aperto a tutti”. Una dichiarazione di intenti che, se vogliamo, si riflette anche sul prezzo medio che si aggira tra i 45 e i 55 euro, vini esclusi.
Tornando al locale, una volta superata la prima sala, si accede alla seconda, quella con i colori del mare, e infine a un terzo spazio, con un piccolo bar – nella bottigliera anche i super prodotti di Baldo Baldinini – funzionale pure per il servizio. Servizio che non vediamo l’ora di toccare con mano. “Lo so, il momento non è dei migliori per aprire, ma quando abbiamo deciso di metterci in gioco non era ancora arrivata la pandemia in Italia. Poi è scoppiato tutto, abbiamo procrastinato in attesa del momento giusto, ma alla fine abbiamo pensato che non era giusto attendere ulteriormente. Non era giusto nei nostri confronti, che abbiamo investito tempo, energie e denaro, e soprattutto non era giusto nei confronti di quei clienti che nell’ultimo anno hanno continuato a scrivermi e a farmi sentire la loro vicinanza”. Non ci rimane altro che far loro un enorme in bocca al lupo.
Frangente – Milano – via Panfilo Castaldi, 4 – 02 96844851 – frangenteacasa.it
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