A Roma spopolano le izakaya. Non c’è dubbio che le tipiche trattorie di cucina nipponica siano il nuovo trend del momento, grazie al loro spirito conviviale e ai piatti informali, semplici e facilmente comprensibili a un pubblico più ampio. Un fenomeno “sponsorizzato” anche dalla crescita di consumo del sakè – dichiarato patrimonio Unesco nel dicembre 2024 –, con l’Italia che insieme alla Gran Bretagna si divide il primato per le importazioni in Europa della celebre bevanda alcolica giapponese. I founder di Sushi e Noodles (famosa catena romana di ristoranti di cucina fusion) Yuri e Giovanni Zhou, Alessandro Hong e David Giannini hanno deciso a distanza di 12 anni dall’apertura del loro primo locale di intraprendere una nuova avventura, sempre di matrice orientale, che abbia come protagonisti il sakè e il cibo caratteristico delle izakaya. Nasce così a febbraio 2025 Sakè Boutique Izakaya, un intimo ristorante capace di proporre un’ottima cucina giapponese da abbinare a più di trenta etichette di sakè, con un plauso per l’interessante scelta di distillati nipponici.
Lo definiscono così i proprietari che dopo un’attenta ricerca di mercato hanno deciso di puntare sulla trattoria giapponese, ma confezionandola in un piacevole spazio con arredamento e opere di design realizzate dallo studio DLArchitecture di Domitilla Lepri (con sede a Roma e a Shanghai). Siamo all’Aventino, a poche centinaia di metri dalla prima storica sede di Sushi e Noodles; un angolo di Giappone nel vero senso del termine in quanto Sakè Boutique Izakaya si trova all’incrocio tra Viale dell’Aventino e Piazza Albania. In questo locale di circa 30 coperti con un tavolo sociale al centro dell’indirizzo, il colpo d’occhio è dato dall’ampio bancone e dalla bottigliera alle sue spalle dove il bar manager Giordano Ciccolini rende apprezzabile il sakè anche nella mixology. Tra le ricette liquide figurano drink come il fuji winter base di bitter, sake junmai ginjo, spuma di hibiscus e rose, ideale per cominciare il pasto.
«Nell’ultimo decennio la considerazione del sakè sta vivendo un momento di grande successo nel panorama gastronomico contemporaneo – racconta Yuri Zhou – perché rivalutato come eccellenza da gustare al calice in abbinamento ai piatti, servito freddo e trattato come un buon vino. Da qui, l’idea alla base di questo locale, con una sua identità ben definita nella cultura enogastronomica giapponese». Più di trenta quindi le etichette del fermentato del riso con una carta esaustiva che divide e racconta la bevanda per varietà, criterio e qualità (se non siete avvezzi alla bevanda nipponica non preoccupatevi, Giovanni Zhou esperto sommelier di sakè e il suo staff sapranno consigliarvi al meglio). Il sakè diventa quindi un compiacente alleato durante la degustazione, in cui consigliamo di inaugurare il pasto con l’oyakodon (tradotto letteralmente padre e figlio), ossia un domburi di riso bianco con pollo, cipolla, e tuorlo d’uovo crudo. Da condividere meritano l’assaggio le alette di pollo croccanti con sale al wasabi, mentre tra i main del ristorante è ottima l’hitsumabushi, l’anguilla arrosto unagi – cotta alla griglia e laccata con salsa di soia – servita su riso e salsa di brodo dashi.
Sake Boutique Izakaya – Piazza Albania, 1 – 064555 6974 –
sakeboutique.it
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