Il clima mediterraneo e l’atmosfera rilassata fanno di Salerno un’ottima meta per trascorrere una giornata alla scoperta di una cultura millenaria e di una cucina d’eccellenza, fatta di prodotti in arrivo dall’entroterra e frutti di mare freschi.
Ma un viaggio nella città cilentana è anche l’occasione perfetta per scoprire borghi marinari e paesini caratteristici che punteggiano l’intera costa e offrono una gastronomia vivace e dinamica. Ecco quali sono le migliori trattorie fuoriporta a Salerno da non perdere secondo la guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso.
Elegante indirizzo nel centro del Comune noto per essere il più piccolo d’Italia. Il servizio sempre cordiale e professionale accompagna armoniosamente una cucina di mare tradizionale, basata sull’alta qualità delle materie prime locali. Sauté di vongole, moscardini al sugo, risotto alla crema di scampi e spaghetti ai frutti di mare sono alcuni dei piatti migliori del repertorio.
‘A Paranza – Atrani – via Dragone, 1 – www.ristoranteparanza.com
Trattoria di ricerca gestita con amore da Pasquale Torrente, un’istituzione della Costiera Amalfitana, che al suo Al Convento – vicino al porticciolo del borgo marinaro di Cetara – continua a stupire il palato di cittadini e turisti con piatti puntuali, eseguiti alla perfezione e dai sapori autentici. Da provare l’insalata tiepida di mare con sedano e carote, il tortino di scarola con pinoli e uva sultanina e anche la classica pepata di cozze. E poi genovese di tonno, spaghetto con la colatura di alici e ottime grigliate miste. I dolci, infine, sono una garanzia: portano, infatti, la firma di Sal De Riso.
Al Convento – Cetara – p.zza San Francesco, 16 – www.alconvento.net
Osteria moderna dallo stile vintage e dagli arredi curati, una cucina sincera che riserva grande attenzione alle materie prime provenienti da tutta Italia. Si passa dai salumi umbri al tortello alla parmigiana, dal capocollo di maiale con peperoncini verdi di fiumi, fior di capperi, olive e salsa bbq ai dolci di ottima fattura. A pranzo, c’è poi l’opzione “colazione di lavoro”: 12 euro per due portate più il dessert. Il tutto abbinato a una buona selezione di vini.
Vecchie Carceri – Nocera Inferiore – via A. Petrosini, 9 – facebook.com/vecchiecarceri/
Locale a conduzione familiare con pochi coperti, caratterizzato da un’ospitalità attenta e cortese. Qui si viene per riscoprire i sapori locali e le tradizioni culinarie del territorio: l’antipasto di sformatini in pasta sfoglia con diversi ripieni, per esempio, oppure le paste fatte in casa. Tra i secondi, spicca il filetto al pepe verde con patate e friarielli, mentre tra i dolci è il semifreddo agli agrumi a farla da padrone.
Cucina Antichi Sapori – Tramonti – fraz. Campinola, via Chiunzi, 72 – www.cucinaantichisapori.it
Pasquale Vitale (ai fornelli) e Maria De Angelis (in sala) hanno portato colore e fantasia in tavola senza tradire la tradizione: la loro è una cucina ittica che punta tutto sulla freschezza del pescato del giorno. Si comincia con i crudi, per passare poi agli affumicati e alla caprese di bufala con crudo di gambero rosso. Tra i primi, da non perdere la lasagnetta di mare e il risotto di vongole e Sfusato Amalfitano mantecato con la provola dei Monti Lattari. Non delude, poi, la frittura di paranza e neanche la carta dei vini, in linea con la proposta gastronomica.
Pascalò – Vietri sul Mare – loc. Marina di Vietri, via G. Pellegrino, 154 – www.ristorantepascalo.com
a cura di Michela Becchi
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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