Dalle crisi nascono idee. E chi è capace di infrangere i codici precostituiti probabilmente avrà più possibilità di uscirne meglio perché, diciamolo chiaramente, prima che si ritorni a una pseudo normalità dovranno passare ancora dei mesi.
A Serino, in provincia di Avellino, un ristoratore ha lanciato il pacchetto “Solo per te” aprendo il suo ristorante a una sola tavolata per volta, composta da coppie o famiglie. Il motivo è presto detto: “Far vivere ai clienti una cena in totale serenità, senza doversi preoccupare del vicino con l’allergia o del proprio bambino che tocca le cose altrui”, ci spiega Fiore Agnes, allevatore e patron del ristorante Riserva 24. Un locale aperto a marzo dello scorso anno che prende il nome da quella che un tempo fu una delle riserve di caccia più grandi d’Italia – “Nel ’65 ci venne pure il Presidente Antonio Segni” – e dal numero di frazioni che compongono Serino, ventiquattro appunto.
Come funziona il format “Solo per te”? “Il cliente mi chiama uno o due giorni prima e prenota l’intero ristorante, potendo anche scegliere anticipatamente cosa vuole mangiare. Io accetto solo le prenotazioni fatte dalla singola persona, poi non spetta a me chiedere il grado di parentela”. Giustamente la responsabilità è di chi si siede.
“La prima prenotazione è di una famiglia numerosa”
Il menu rimane quello di prima, fatto dunque da una cucina territoriale, con il pittulone – “Un tempo il pane dei poveri fatto con acqua e farina, e cotto in una apposita padellina di ferro” – affiancato da una serie di prodotti tipici, “come i funghi porcini della zona, il guanciale affinato in grotta, i caciocavalli dell’azienda agricola di mia moglie che alleva vacche di razza podolica. O ancora, proponiamo i fusilli avellinesi al ferretto cotti al tegamino con pomodori San Marzano e fiordilatte di Agerola, i ravioli ripieni di ricotta, sempre di Agerola, con burro e salvia oppure il classico “baccalà accio e patate”. La nostra carne proviene dal Parco dei Monti Picentini ed è di animali di grossa taglia, evitiamo di usare i giovani o ancor peggio i cuccioli”. Anche i prezzi non sono cambiati: “Il servizio totalmente dedicato a un solo tavolo non influisce affatto sui prezzi in menu, che sono rimasti tali e quali a prima”.
E come si sostiene economicamente un progetto così, che passa dalla ventina di coperti ad avere un solo tavolo? “Per rimanere a galla, su consiglio del nostro cuoco e mentore Giovanni Mariconda, abbiamo adibito una stanza a bottega di generi alimentari, vendendo i prodotti che cuciniamo, come i fagioli di Controne o i quarantini di Volturara Irpina, i salumi di piccoli produttori, i nostri caciocavalli o i sottoli di Raimo. Poi ho dovuto lasciare a casa tre dipendenti – che ancora non hanno visto una lira della cassa integrazione – quindi di fatto abbiamo meno spese”. Una soluzione, che ricade come sempre sui lavoratori, dettata dal periodo storico e che speriamo sia solo provvisoria. Ad ogni modo, non stiamo giudicando i promotori del progetto, che hanno trasformato la necessità in virtù, tanto che la prima prenotazione è di una signora che vuole festeggiare il suo compleanno con i familiari. Un primo accenno di ritorno alla normalità.
Serino (AV) – via Roma, 62 – 392 4048445 – www.facebook.com/Riservaventiquattro
a cura di Annalisa Zordan
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