Lo dice la carta: Twenty Bites. Venti morsi per provare tutto quello che la cucina di Retrobottega è stata capace di mettere insieme per raccontare di sé, e di chi la conduce, Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice. I due cuochi di via della Stelletta, nel centro di Roma, non sono nuovi ad approcciare con creatività il loro mestiere. E proprio questo, insieme all’indubbia preparazione tecnica e alla curiosità che li contraddistingue nel confronto con gli ingredienti più diversi, ha fatto la differenza dagli inizi dell’avventura Retrobottega, che in questi anni ha saputo evolversi senza perdere la voglia di sorprendere e coccolare gli ospiti. Così, alla fine del 2018, accanto al ristorante è nata la bottega della pasta (e non solo), laboratorio per la vendita diretta e fucina creativa aggiunta, in forze al lavoro della brigata. Ora, dal 1 luglio, l’ultima trovata del duo Miocchi-Lo Iudice invita i commensali a sperimentare l’intero menu nell’arco di una cena, scegliendo, tra le opzioni a disposizione (carta o percorsi di degustazione “tradizionali”), il tasting Twenty Bites: una degustazione di 20 assaggi, come 20 sono i piatti in carta, disponibile 7 giorni su 7, su due turni (18.30 e 21.30).
Per un viaggio che passa attraverso tutte le passioni dei ragazzi: il foraging, la ricerca gastronomica, la generosità di gusto, concertati in un menu estivo che fa affidamento sull’elemento vegetale. Erbe, foglie, frutti e tuberi selvatici, raccolti durante le incursioni in Abruzzo, diventano protagonisti di un lavoro di trasformazione che spazia dalle conserve acide alle fermentazioni, alle essenze. Ma è una riflessione più profonda sul ciclo naturale di maturazione dei prodotti – con vegetali raccolti e utilizzati in diversi stati di sviluppo, come le mandorle acerbe, trasformate in “parmigiano grattugiato” vegano – a garantire il protagonismo dell’elemento vegetale al pari di quello animale, interpretato sempre con originalità (e quindi lavorando parti cosiddette “secondarie”, come le interiora).
Ma il vantaggio di poter assaggiare l’intero menu offre l’opportunità unica di spaziare tra innumerevoli invenzioni, tra un gazpacho di ciliege con impepata ai molluschi e un calamaro con panna acida all’ortica e tarassaco; i tonnarelli con ventricina, datteri e alloro e la pasta (formato lumache) con lumache di mare, germogli di abete e burro di pigna. Ma anche un “classico” della casa, come la Crepinette, presentata sul menu estivo “all’uccelletto”, summa della ricerca di erbe spontanee (dall’acetosa al tarassaco, al farinaccio) che è diventata così importante nell’ispirare il lavoro degli chef.
E poi anatra e patate; vacca vecchia con grano e fagiolini; bieta, nocciole e parmigiano (altro must della casa). Per chiudere con i dessert, una degustazione nella degustazione che permette di provare i 5 dolci in carta, dalla crostatina con arachidi e lamponi alla brioche al polline (di erica) con gelato di fiori (ginestra, acacia, sambuco, tarassaco, sulla).
Dallo start al game over – riprendendo la celeberrima grafica di Pacman – in un viaggio scandito dai ritmi della cucina, seduti al bancone (6 posti che guardano sulla cucina). Il percorso è prenotabile online sul sito di Retrobottega, e disponibile al costo di 110 euro con beverage pairing (vino, infusi, soft drink) a 50 euro.
Retrobottega – Roma – via della Stelletta, 4 – www.retro-bottega.com
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