In meno di un anno Emin Haziri si è tolto di dosso l’etichetta di Cannavacciuolo Boy, avendo ormai preso piena dimestichezza del ruolo di head chef. Dal Cannavacciuolo Bistrot di Torino è fuoriuscito per approdare – dopo un breve passaggio in montagna – sotto la Madonnina, in una delle aperture che più hanno segnato l’anno in corso per via di quella capacità di mettere in dialogo ristorazione classica e fine dining, Lo ha fatto da Procaccini, annunciata con enfasi come la prima di una serie. In programma ci sono ben 12 inaugurazioni in 6 anni, in Italia e fuori. Un programma fitto che guarda in alto, nella riabilitazione del grande ristorante borghese. Quello in cui si sta bene: standard elevati ma accessibilità ad ampio raggio. Niente intellettualismi o passaggi criptici, nessuna provocazione, nulla che abbia bisogno di una mediazione culturale per essere capito e goduto, ma una cucina saporosa, immediata, buona, anche rigogliosa, se vogliamo, ma anche molto puntuale ed elegante. Realizzata con materie prime di rango e grande mano, in una duplice proposta con differenti gradi di creatività, ma stesso carattere.
Emin Haziri è una delle protagoniste del servizio di copertina del Gambero Rosso di ottobre
Il merito è di Haziri che ha dalla sua una lunga e compiuta esperienza nella “cucina alta” ma con il riverbero tutto mediterraneo (dove Mediterraneo equivale a materia prima popolare, che Aziri mescola con disinvoltura a prodotti extralusso) di scuola Cannavacciuolo, ultima tappa di un percorso che lo ha visto passare da gente di peso come Philippe Léveillé, Enrico Bartolini, Carlo Cracco, René Redzepi, Gérald Passedat. Il top del top, insomma, ed Emin, nato nell’attuale Kosovo nel 1995 (è tra i protagonisti del numero di ottobre del Gambero Rosso dedicato agli chef under 30) è uno dei vincitori del premio Tradizione futura della guida Ristoranti d’Italia. Il riconoscimento che premia la capacità di interpretare e reinventare al meglio i piatti e gli ingredienti dei territori in cui operano, e più in generale, della grande cucina classica nazionale, contribuendo così a riscriverne il ricettario.
Procaccini – Milano – via Procaccini, 33 – 02 77091277 – https://procaccini.com/
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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