La Michelin assegna una stella a un ristorante di dim sum. Ravioli, polpette, bao e altre pietanze: con dim sum non si intende una ricetta, piuttosto un tipo di pasto, in genere consumato al mattino in piccole porzioni servite in cestini di bambù o piattini. Potremmo pensarlo come un brunch o una specie di pranzo molto rilassato anche se al giorno d’oggi e con la diffusione di locali specializzati in questo tipo di preparazioni, non c’è più una divisione oraria così netta. Nasce come spuntino per chi lavorava la terra o era in viaggio, ma nel tempo ha acquisito grande rilevanza nella cultura cinese, entrando sempre più nelle abitudini di consumo popolari pur rimanendo relegato a un tipo di locale molto informale, quello che in genere non supera il vaglio della guida Michelin, che non aveva mai premiato questa tipologia di locali a Shanghai. Fino a ora: nell’edizione 2025, infatti, un locale di dim sum, Wu You Xian, conquista un macaron. Specializzato in xiaolongbao di granchio è un indirizzo molto noto: lo si riconosce dalla fila sempre presente, anche ora che si è spostato in centro città.
Così la Rossa pare risanare quel gap che la separava dalla vita reale delle persone, premiando un locale che rappresenta uno stile di fruizione, oltre che di cucina, legato alla tradizione e che fa parte del vissuto di una città, lontano dunque dalla ritualità tipica del paradigma Michelin che – da questa parte dell’Oceano – pare inevitabile. Non una novità: la gelateria premiata a Taiwan e i BBQ del Texas sono espressione della stessa filosofia, che però nel Belpaese pare non avere spazio.
Non solo: con questa stella la Rossa ha messo a tacere i malumori per la grande presenza di cucine straniere nella rosa dei premiati. Nel novero delle due stelle, per esempio, ci sono due 2 ristoranti italiani su 9, Da Vittorio (in foto) e Otto e Mezzo Bombana, insieme a locali di cucina cantonese, vegetariana e di Taizhou. Tra i locali premiati con una stella ci sono un italiano – Il Ristorante di Niko Romito al Bvlgari Hotel – e tre francesi, un locale di cucina innovativa, Narisawa, fratellino dell’omonimo di Tokyo. Per non parlare dei tre stelle, entrambi di chef europei: lo spettacolare Ultraviolet del francese Paul Pairet e il Taian Table (anche con la Stella Verde) del tedesco Stefan Stiller.
Nella guida 2025 ci sono 10 nuovi ingressi, che portano a 145 i ristoranti inclusi nell’elenco della sola Shanghai, la città metropolitana più popolosa al mondo con oltre 40 milioni di abitanti. Non è dunque solo il numero di ristoranti inclusi nella guida a sorprendere, quanto la varietà di stili di cucina: 30 diversi. «La selezione di quest’anno comprende oltre 50 ristoranti classificati con le stelle, che coprono un’ampia gamma di stili culinari che fondono cucine locali e globali» ha dichiarato Gwendal Poullennec, Direttore Internazionale delle Guide Michelin, che sottolinea: «la scena gastronomica di Shanghai è da tempo simbolo di ricchezza culturale e innovazione culinaria».
Tra i nuovi premi c’è la promozione a due stelle di Fu He Hui che raggiunge 102 House, 8 1/2 Otto e Mezzo Bombana, Bao Li Xuan, Canton 8 (Huangpu), Da Vittorio, Imperial Treasure Fine Chinese Cuisine, Ji Pin Court e The House of Rong. 5 i ristoranti premiati con la loro prima stella, oltre a Wu You Xian ci sono Narisawa e Zhou She (Minhang), e le new entry in guida Gastro Esthetics at DaDong, Sole e Wu You Xian. In totale sono 41 i ristoranti con una stella.
A completare la guida, anche tre premi speciali ad altrettanti professionisti del settore:
Young Chef Award: Kyle Liang del ristorante Lin Jiang Yan, dove «ha apportato una nuova prospettiva alla cucina tradizionale dello Jiangsu e dello Zhejiang, incorporando abilmente elementi innovativi che elevano i piatti classici. La sua creatività e la sua esperienza non solo migliorano l’esperienza culinaria dei clienti, ma ispirano anche i team a spingersi oltre i confini della cucina.
Sommelier Award: Kitty Lao del ristorante Maison Lamelois, «dove è attenta ai dettagli e lavora a stretto contatto con gli chef per perfezionare continuamente gli abbinamenti tra cibo e vino in base al feedback degli ospiti».
Service Award: Yan Wang del ristorante Amazing Chinese Cuisine (Changning), «abile nel gestire i ritmi della ristorazione e possiede una conoscenza approfondita dei menu, riuscendo a coordinarsi abilmente con gli ospiti e il team di cucina per adattare l’esperienza alle preferenze individuali dei clienti. Il suo atteggiamento proattivo e il suo contegno calmo assicurano un’esperienza culinaria fluida e senza sforzi».
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