Perché una cena a Rimini sabato 13 luglio deve costare come un qualunque martedì di novembre? Non vale la legge della domanda e dell’offerta? Voglio condividere con con voi alcuni spunti. Ho chiuso Dina (il suo locale di Guassago in Franciacorta, ndr) d’estate guardando i grandi ristoranti di mare. Uliassi tra dicembre e marzo chiude, La Madonnina del pescatore fa lo stesso. Le stagioni ci sono per tutti e come le località di villeggiatura si popolano a seconda delle stagioni vale lo stesso per le città. Avete mai fatto un giro per Milano ad agosto? Il milanese dirà: “a Milano, ad agosto, si sta da Dio!”; “se non sei un ristoratore!!!”, aggiungerei io.
I costi di gestione rimangono gli stessi, le spese non cambiano e l’afflusso di clientela si divide per 3 o 4. Detto questo, anche un martedì a pranzo è comunque diverso da un sabato sera: sempre! (Esclusi quei 4 ristoranti sempre pieni che non fanno nemmeno statistica). Da anni penso sarebbe molto sensato mutuare le scelte dell’hotellerie, così come delle compagnie aeree. Immagino sarebbe utile che anche i ristoranti cambiassero il “listino” a seconda della stagione perché se è quasi vero che le materie prime hanno costi simili, cambia di molto la domanda.Non sono laureato in economia, ma mi sembrerebbe assolutamente logico seguire questa linea e sono abbastanza fiducioso che potrebbe portare maggior benessere alle aziende di settore invogliando molti ospiti a vivere i locali in tempi più “complessi”. Non sono laureato in economia, ma lo sono in sociologia e la lettura dei fenomeni sociali mi appassiona ancora oggi. Questo mi fa dire che anche le cose di “buon senso” rifuggono le logiche di aspettative del genere umano.
Come la prenderebbe l’utenza se ci fosse un ristorante che vuole cambiare queste logiche? Forse, non benissimo. Non so ancora se questa cosa possa funzionare per me e Dina, soli contro un sistema di aspettative radicate nel tempo. Forse, ci proverò, forse, non lo farò. Cerventes non me ne vorrà in caso, però provo a lasciare a tutti un pensiero che possa essere un’opportunità di confronto e critica sull’oggi per il domani. Sicuramente, è un’idea che ho, come detto, da tempo. Sono convinto, ma lascio spazio al fatto che mi possiate creare il dubbio che il mio punto di vista sia miope o sbagliato.
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