Torino è una città viva e stimolante, in tutte le stagioni e da ogni punto di vista, incluso quello gastronomico. Se d’inverno domina il freddo secco e pungente proveniente dalle vicine montagne, è in primavera e in estate che il clima consente di godere appieno dei tanti giardini disseminati in città e in collina, come delle terrazze con vista. Ecco una lista di ristoranti, bistrot, trattorie e wine bar dotati di spazi all’aperto che invogliano a prolungare la sosta, tra grandi classici e nuovissime aperture.
Tavola sicura di tradizione autentica in un contesto d’antan, curato e accogliente. Che si mangia? Acciughe, peperoni al forno, tomini elettrici, agnolotti col sugo d’arrosto, polenta con lo spezzattino d’asino e molte altre delizie. La golosa chiusura è affidata a dessert tipici come il bunet e il tortino con lo zabaione. La cantina non è imponente, ma con le referenze giuste. Il giardino estivo sul retro è un plus.
Osteria Antiche Sere – via Cenischia, 9 – 011 3854347 – Facebook
Trattoria. Un’osteria “civile” a due passi dalla Gran Madre di Dio e in quella che era la Società Anonima Cooperativa di Consumo e Mutua assistenza. Una storia che inizia nel 1935 e continua oggi all’interno di un più ampio progetto socio-culturale. L’ambiente è d’antan, la cucina genuina e tradizionale: affettato di galantina con verze viola marinate, acciughe al verde con burro e pan brioche, vitello tonnato e tomino in salsa rossa, ravioli del plin di magro alle erbette, pollo “alla Bella Rosin” con acciughe e Brandy e friggitelli, asparagi con burro, grana e nocciole. Il giardino nascosto è una piccola chicca. Tante le iniziative in calendario, specie d’estate.
Decoratori e Imbianchini – via F. Lanfranchi, 28 – 011 8190672 – decoratorieimbianchini.it
Tapas (vitello tonnato, acciughe al verde, insalata russa, hummus con verdurine), pizze varie, ma anche piatti per appetiti più consistenti in compagnia di drink e vini, per una sosta senza impegno e per ogni voglia. Sabato e domenica brunch, ma il bello è lo spazio all’aperto affacciato sul Po. Dalle 18 in poi.
CasaGoffi – v.le Michelotti, 52c – 353 3413286 – casagoffi.it
Il tempo passa inesorabile e sono ormai più di quindici anni che la famiglia Vicina si è integrata prima in Eataly e poi nel progetto Green Pea. La cifra stilistica non cambia e alcuni piatti sono ormai dei classici, accanto a idee sempre nuove. Per esempio il menu “Sapori dell’Antico Egitto”, realizzato in primavera in collaborazione con il Museo Egizio, dove tra le proposte spicca l’Insalata del Nilo. Qui d’altronde la voglia di creare è viva più che mai, sempre senza perdere di vista le radici. Carta dei vini enciclopedica e deliziosa terrazza interna.
Casa Vicina – via E. Fenoglietti, 20b (ex via Nizza, 224) c/o Green Pea – 011 6640140 – casavicina.com
In mezzo al verde della prima collina, appena fuori dal centro, il locale accoglie con semplicità e calore, offrendo tutte le prerogative del mangiare in campagna e perdipiù a ritmi “slow”: d’estate sotto un pergolato, d’inverno fra mobili antichi e un caminetto, per il resto dell’anno dentro una luminosissima veranda. La proposta gastronomica si muove sul binario tradizione/creatività e ci sono sempre opzioni per i vegetariani e per i celiaci: vitello tonnato, tomino elettrico, acciughe al verde, agnolotti ai tre arrosti, stracotto di vitello al Nebbiolo, piatti a base di funghi e tartufi in stagione. Per chiudere, dolci, gelati e sorbetti “maison”.
Antica Trattoria Con Calma – s.da comunale del Cartman, 59 – 011 8980229 – concalma.it
Un luogo di culto in città, che ha visto passare chiunque e continua ad accogliere ogni generazione in una saletta striminzita con bancone, lavagna, una ventina di posti all’interno, il cortiletto estivo. Aperto dalle 9.30 a ora di cena, è frequentato per un bicchiere di rosso, un panino burro e acciughe ma anche, a pranzo, per la merenda sinoira. A quell’ora ci si sfama con le acciughe al verde, i tomini, elettrici e non, la salsiccia, la lingua, il vitello tonnato, le uova sode, il “friciulin”.
Caffè-Vini Emilio Ranzini – via Porta Palatina, 9G – 011 7650477 – Facebook
Nato sulle ceneri della Società Operaia di Mutuo Soccorso denominata “Edmondo De Amicis” di inizio Novecento, De Amicis ospita in una sala confortevole arricchita dal bel giardino, nel verde della collina sopra Torino. La cucina è classica con qualcosa di più creativo, onesta, golosa, tra maritozzo alla porchetta, cicoria e pomodori secchi, chitarra con ragù di triglia e gallinella, tagliata di tofu affumicato, crema di porri allo zafferano, anacardi e verdure di stagione. Oltre che ristorante è “art bistrot”, con frequenti serate a tema, anche musicali.
De Amicis – c.so Casale, 134 – 348 3716636 – deamicisartbistrot.com
Apertura di fine aprile 2024 nel cuore di Cit Turin per questa piccola enotavola inaugurata dalla coppia formata da Marta Guzowska, cuoca di origini polacche, e Gian Piero Seano, uomo del vino con esperienze anche importanti alle spalle. La parte del leone la fa una cantina fornitissima (circa 1700 referenze), ma pure il menu, sintetico ma centratissimo, ha da dire la sua: vitello tonnato (già se ne parla come del migliore della città), albese, insalata russa alla polacca. Pochi posti all’interno con ampio spazio esterno.
Enoteca Gourmet – c.so Inghilterra, 45b – 375 8463122 – Instagram
Un “boutique-bistrot” nei locali della storica Erboristeria Rosa Serafino, posto delizioso aperto da qualche mese proprio di fronte allo storico Bicerin e di proprietà di Felicin di Monforte d’Alba, gran ristorante di Langa. Gli arredi sono rimasti quelli d’epoca, nel rispetto del vecchio locale, la proposta è la versione easy di quella della casa madre: il carpaccio di Fassona, i peperoni al forno con salsa di acciughe e mandorle, i leggendari tajarin di Felicin tagliati al coltello con ragù, la guancia brasata al vino rosso. Aperto dalla colazione all’aperitivo, quando freddo o caldo lo consentono ospita anche ai tavolini sulla piazza.
Felicin alla Consolata – p.zza della Consolata, 5 – 329 5663303 – felicin.it
Un classico sulla collina sopra Torino, che è riuscito a mantenersi a buoni livelli nei cambi di gestione e di tendenze. La cucina attuale mostra creatività moderata, senza esercizi di stile, ma sempre identità, lontana da regionalismi e classicismi. Da provare il polpo fritto nel panko con crema di patate e maionese all’aglio nero ma sono i risotti – che variano regolarmente – la parte migliore. Il plus è la veranda estiva che esalta un locale sempre curato.
Giudice – s.da comunale Val Salice, 78 – 011 6602020 – ristorantegiudice.com
Da bar con cucina, nel 2018 La Fucina è diventata un vero ristorantino (ma l’orario rimane da bar). Ed è una sorpresa: una sala essenziale, una parete-lavagna con i piatti del giorno (mentre a cena il menu è più ampio), dehors accogliente, e piatti semplici ma fatti davvero bene. Un esempio? Vitello cotto al rosa con salsa tonnata, spinaci novelli saltati, sugo d’arrosto e noci. Conto onesto e si beve anche bene.
Fucina Ristorantino – via Madama Cristina, 86 – 339 6364377 – Instagram
La cucina è centrata, fra tecnica solida, ricerca del dettaglio, conoscenza e attenzione all’ingrediente nel rispetto della stagionalità. I piatti spaziano dalla terra all’acqua: lumache in salsa verde, erbe di campo, katsuobushi; ravioli, pecora, kefir, cime di rapa, umeboshi; capretto cucinato allo spiedo, asparagi, fettunta e aglio ursino. Cantina molto originale e fornita (bollicine e Francia in testa) anche di saké, sidro e birre. Sempre splendido il cortile.
La Limonaia – via M. Ponzio, 10b – 011 7041887 – lalimonaia.org
Non è scontato trovare una cucina di assoluto interesse in un luogo dove si porta avanti un’importante (anche nei numeri) realtà di formazione professionale e avviamento al lavoro. Sembra invece che proprio da questa vicinanza e mescolanza lo chef Maurizio Camilli tragga forza e vitalità nel costruire un’esperienza gastronomica di livello a partire dalla qualità delle materie prime. Il tutto supportato da una scelta di vini non banale ed esauriente. Bella terrazza con vista.
Piazza dei Mestieri – via J. Durandi, 13 – 349 0031460-011 19709679 – ristorantelapiazza.com
Dallo scorso anno lo spazio si è ampliato ai locali del ristorante adiacente, con la cucina al centro e a vista, fermi restando i tavolini all’aperto nel movimentato quartiere di San Salvario. In carta classici della casa e variazioni stagionali: vitello tonnato, agnolotti e finanziera accanto alla costata “nell’interpretazione di Scannabue”, con purè di patate, polenta croccante e cetriolini fermentati. Sempre presente il bancone della gastronomia. Carta dei vini tra le più interessanti della città.
Scannabue – l.go Saluzzo, 25h – 011 6696693 – scannabue.it
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