Luxna: la birreria (con birrificio) da scoprire, nascosta nella periferia di Roma

Avevamo assaggiato la sua Weizen alla spina da Dao Bistrot, in piazza Bologna. Ci era piaciuta, anche se un po’ troppo fredda. Ma di più ancora ci rìera piaciuta la Indian Pale Ale di Luxna, microbirrificio artigianale romano con annessa birreria. Ci ha colpito anche che da Boccea il titolare faceva il viaggio fino a piazza Bologna per consegnare i fusti. Va beh, Roma è un po’ così… però davvero è un viaggio. In ogni caso, ci ha incuriosito la fragranza di quella birra, ma anche le etichette che sono state disegnate in originale da Giuseppe Pizzirusso, ingegnere e designer, e ispirate alla luna e alle fasi lunari, alle costellazioni e a dee antiche. Insomma, un insieme di raffinatezza e gusto che abbiamo deciso di andare a provare.

La birreria nascosta

La prova del locale è stata molto positiva. Più difficile individuarla, questa birreria nascosta nonostante sia proprio su via Boccea al civico 798, oltre Casalotti, che non lasciarsi convincere dalle sue bionde. Ma anche dalla sua unica “nera”, una Russian Imperial Stout dedicata a Mama Killa,  dea inca della Luna protettrice delle donne e del matrimonio. Questa nera è di una potenza e insieme di una rotondità eccezionali, senza nessuna sbavatura che ammicchi a dolcezze strane, né tantomeno a stucchevoli occhiolini al palato: è ben presente, carica di liquirizia, cacao, sensazioni balsamiche e speziate… Una vera e propria (particolarissima) birra di Natale che – guarda caso – non hanno ammesso al concorso della camera di commercio di Roma nella sezione Birre Speciali, dedicata appunto a quelle di Natale! Noi l’abbiamo promossa, per quel che può contare! E stava anche benissimo insieme al dolce (gustoso) realizzato con crumble, pera, ricotta e cioccolato. Per appagare la vostra curiosità: al concorso romano hanno vinto il primo premio la Indian Pale Ale – decisamente notevole – e la Pandia (una Helles) che noi avremmo premiato a pari merito per due categorie opposte insieme alla nera).

Passione e grande impegno

La titolare di Luxna – del birrificio e del locale – è Amalia Placanica. Il nume tutelare, però, è suo marito Daniele Lunetta (nomen omen, in questo caso!) che da sempre ha la passione per la birra e da sempre è un home-brewer assai ben collaudato. Lui, però, fa un altro mestiere e così qui vive il suo hobby accanto allo chef Matteo Migani (32 anni, ha lasciato il Gallura ai Parioli per venire qui) e con il giovane mastro birraio Alberto Ramaggini forte di esperienze presso la Ritual Lab di Formello (alle porte di Roma) e nella grande azienda irlandese Kinnegar Brewing di Donegal.
Le birre prodotte a Boccea sono – oltre alla Helles, alla Weizen, all’Ipa e alla Stout – sono la Perseide Pale Ale, la Tripel Selene, la Dubbel ispirata ai trappisti e la giovane Saison fresca e pronta per la stagione calda alle porte. Tutte etichette molto precise e ben delineate, godibili ma anche leggibili su più livelli a seconda della voglia e dell’impegno che ci si vuol mettere assaggiandole.

L’ultimissima nata, luppolo italiano

Ultima nata: una Session Ipa estiva e fresca, 3,8 gradi alcolici, molto godibile e beverina. Una Saison, insomma, che offre tutti i profumi delle Ipa: frutta estiva e agrume leggero. «È una birra dal bouquet molto complesso – ci racconta Daniele – che abbiamo deciso di realizzare in collaborazione con Luppolo Made in Italy, un progetto che vede in rete oltre 13 aziende e che punta a far crescere la cultura del luppolo in Italia e a costruire una vera e propria filiera italiana. Per ora collaboriamo per la nuova etichetta, ma abbiamo intenzione di cominciare un percorso simile anche per le nostre alre produzioni».

Daniele Lunetta con la moglie Amalia e i figli Erika e Davide

Cucina semplice, ma di qualità

La cucina che fino a qualche tempo fa era più vicina all’idea di ristorante alto che non a quella più comune in una birreria, ha fatto ultimamente una bella sterzata e si è concentrata su preparazioni più essenziali con ingredienti molto selezionati (non a caso la selezione delle carni è firmata dalla macelleria romana Feroci che sul fronte carnivoro è una sorta di sigillo di aranzia di qualità e scelta). Così l’hamburger è davvero godibile sia nella versione basic che in quella racchiusa in due dischi di rosti di patate. Patate – ça va sans dire – pelate, tagliate e cucinate (fritte, al forno, bollite o arrostite) in casa. Come i pani, i panini, i bun e i grissini: tutti realizzati in casa dallo chef. Pani e preparazioni che accompagnano piatti come lo stinco sfilacciato, l’orecchia di elefante di tacchino, la tartare di manzo. Tutti davvero ben fatti e ottimi in abbinamento alle diverse birre. (In menu ci sono anche diversi percorsi di degustazione molto intreressanti).

Da sinistra: Davide Granieri (Coldiretti Lazio), l’ex mastro birraio di Luxna Davide Collacchi, Amalia Placanica e Max Giusti alla premiazione della Ipa del birrificio romano

Bell’ambiente e vicinato da tenere d’occhio

Siamo arrivati alla conclusione, ma non possiamo non spendere due parole per il locale e l’ambiente: design essenziale e contemporaneo, legato al birrificio a vista, costruito per avere la possibilità di modulare in diverse maniere gli spazi in base alle esigenze della serata: dalla live music al ballo tra amici, dalla proiezione di video alla serata degustazione. Ferro e legno, piante e installazioni pop, tavolini singoli e banco condiviso al centro… Un ambiente piacevole che davvero non ti aspetteresti alla fine di questa curva sulla Boccea. A poca distanza, tra l’altro, da un’altra insegna di valore sulla direttrice che da Torrevecchia porta verso Tragliata: il Ristoro la Dispensa di Giancarlo Iegiani che si trova proprio a 700 numeri civici di distanza da Luxna. Magari potrebbe nascere qui, in questa periferia romana che si perde nella campagna, un nuovo polo del gusto capitolino? Del resto, siamo ad appena pochi minuti anche da Solaria, azienda agricola di Boccea (produce extravergine, ortaggi, uova e carne di marchigiana e limousine) di proprietà di Anna Federici che – audite audite – è nientepopodimenoche la moglie di Roberto D’Agostino, sì proprio lui, Dagospia, l’autore di Roma Santa e Dannata… Chissà, magari anche la sua aura protettrice (nonché la sua capacità mediatica) potrebbero portare al rilancio o alla scoperta o alla riscoperta di questa via di fuga dalla Capitale.

Luxna – Roma – via di Boccea, 798 – 06 6933 4146 – luxnabeer.it