Si chiama ALT Stazione del Gusto il progetto che vede Niko Romito, chef del Reale di Castel di Sangro (e di tanto altri progetti gastronomici) insieme a Enilive (nuovo brand di Eni Sustainable Mobility di proprietà di Eni) per sviluppare una rete di punti ristoro su strada in Italia e in Europa, nelle oltre 5.000 le Enilive Station. Si parte da Roma, il 20 settembre, nella storica stazione di servizio Enilive in viale America all’EUR, sede – negli anni – anche di un McDonald’s. È lì che i due archetti dorati sono sostituiti dal vessillo rosso di ALT, con quella freccia che ricorda quella di certe diners lungo le statali negli Usa. E alla più classica della ristorazione da viaggio si ispirano gli interni con le sedute di fronte al grande bancone di servizio.
Non è dunque un ristorante mascherato da fast food, ma un vero locale su strada, che elabora la ristorazione di servizio secondo criteri di qualità, ottimizzazione di risorse, codifica di ricette e procedure, anche grazie alla formazione home made, quella dell’Accademia Niko Romito. Secondo quel che si potrebbe chiamare il metodo Romito. Che ha nella scalabilità uno dei suoi punti chiave, quella che consente di moltiplicare in modo modulare i progetti a partire da know how e valori condivisi: salubrità, bontà, italianità, e in questo caso anche accessibilità assoluta e un approccio che più popolare non si può. Per Romito il protocollo è il verbo.
Foto: Andrea Straccini
L’insegna rossa Alt è marchio di riconoscimento di un progetto che nasce in Abruzzo, a Castel di Sangro, nel 2018, nelle intenzioni iniziali come rivendita per il pane del laboratorio attiguo, poi trasformato in un vero punto ristoro su strada. E subito sotto i riflettori: “nel 2018 sembrava una follia: un cuoco Tre Stelle che apre una stazione di servizio”, ma poi l’approccio creativo e imprenditoriale di Niko Romito ha trasformato quel primo locale, nato come scommessa, in un prototipo. Nel 2020 c’è stato il primo contatto con Eni: Romito voleva bissare il suo ALT a Montesilvano, nella stazione di servizio Enilive in Via Palmiro Togliatti, così ha invito una mail. ALT Montesilvano ha aperto nel 2021, ma non era che l’inizio di una collaborazione più ampia che intercetta il piano di transizione energetica che fa capo ad Enilive, neonato brand del colosso del cane a sei zampe, in cui si ripensa all’offerta energetica come un piano di fornitura di prodotti e servizi. Ecco allora, per esempio, che le stazioni di servizio devono guardare anche alla ricarica delle automobili elettriche e diventare quasi dei luoghi di incontro. “Con la transizione energetica cambiano i tempi di rifornimento, la sosta necessaria deve diventare anche una sosta utile, per questo servono servizi legati alla mobilità per soddisfare esigenze primarie” spiega Giovanni Maffei, direttore commerciale di Eni Sustainable Mobility.
L’apertura all day long impone un menu capace di coprire colazione, pranzo, merenda e cena con proposte semplici, familiari e molto popolari: si va dalle pizze, al famoso toast prosciutto e formaggio, dal pollo fritto intero (frutto di un lungo studio e di un processo di frittura innovativo per ottenere carni succose in ogni parte del pollo e un cottura uniforme, un esempio chiarissimo di come proceda la ricerca in campo food), alle bombe dolci e salate, uno dei cibi feticcio di Niko Romito cui ha dedicato un lungo lavoro per standardizzare procedure e ricette per assicurare un prodotto sempre leggero, soffice, ben alveolato, anche senza grassi animali, riuscendo a migliorare anche grazie un’economia di scala che consente di alzare l’asticella della materia prima, a partire dall’olio di frittura: tutte le bombe sono fritte in olio nuovo; sfatando l’idea che quantità sia nemica della qualità, e che l’industria agroalimentare (grazie alla quale ha sviluppato questo prodotto) non possa essere un’alleata del buon cibo e della buona alimentazione.
Il punto, come spesso accade per Romito, è “l’ingegnerizzazione del processo” secondo il quale i prodotti sono stati studiati minuziosamente, limitando al massimo il rischio di errore personale. Così ogni cosa arriva al punto vendita dove viene rigenerata e finita al momento dell’ordine del cliente: panini, pizzette non stazionano al bancone – “il nostro modello prevede che non ci sia l’acquisto di impulso” – ma vengono preparati espressi; a guidare la scelta un menu fotografico, “sul modello di certe gelaterie degli anni ’80” fa Romito. Alla base di tutto il progetto c’è un logaritmo chiaro di lavoro.
Non solo: la partnership tra Accademia Niko Romito e Enilive prevede un piano di sviluppo anche tramite franchising che possono coinvolgere e aprire prospettive imprenditoriali ai ragazzi dell’Accademia Niko Romito, nella quale è prevista una formazione specifica nel marketing e comunicazione oltre che nella cucina e nella sala.
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