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Dove mangiare nelle Alte Langhe e nelle Valli Bormida e Uzzone, i migliori ristoranti

Le Alte Langhe offrono paesaggi mozzafiato caratterizzati da vigneti ondulati, boschi lussureggianti e antichi borghi medievali

  • 05 Novembre, 2023

Ogni frazione di terreno è buona per un pit stop nella Alte Langhe e nelle Valli Bormida e Uzzone, sembra che ogni prodotto nato da questa terra meriti di essere assaggiato almeno una volta nella vita. Con l’autunno poi e l’arrivo del tartufo sono il vero place to be. Ecco tutti gli indirizzi da provare per godere a pieno dei prodotti della zona.

Dove mangiare nelle Alte Langhe, i migliori rstoranti

Dove mangiare a Albaretto della Torre

Filippo Oste in Albaretto

Trattoria. L’atmosfera intima, l’ambiente curato, il giardino, ma soprattutto una cucina che interpreta le ricette tradizionali con esperienza e passione. Dietro a questo locale ci sono la mente e le forze di Filippo Giaccone, figlio d’arte grazie al padre Cesare, ambasciatore delle Langhe nel mondo. Tante le delizie che si possono assaggiare qui, dai formaggi alle paste fatte a mano, ma anche galletto al Barolo e un must come il coniglio allo spiedo. Si chiude in dolcezza con il goloso zabaione. Carta dei vini adeguata.
Filippo Oste in Albaretto – via Umberto, 12 – 338 8871155 – filippogiaccone.com

 

Dove mangiare a Cerretto Langhe

Fàula di Casa di Langa

Ristorante. Fàula ovvero favola. Qui la favola, in una cornice incantevole (un 5 stelle realizzato con materiali ecosostenibili e provvisto di orto biodinamico), è quella che ogni giorno mette in scena Daniel Zeilinga, autore di una cucina che evidenzia una particolare sensibilità nei confronti del mondo vegetale. Le migliori materie prime della zona come punto di partenza, una proposta contemporanea senza eccessi, pulita e riconoscibile, piatti di grande equilibrio. In cantina tanta eccellenza locale, e proposte a più ampio raggio, Francia in testa.
Fàula di Casa di Langa – località Talloria, 1 – 0173 520520 – casadilanga.com

Trattoria del Bivio

Ristorante. Veleggia spedita verso i 25 anni l’attività di questo locale, voluto e gestito da Massimo (chef) e sua moglie Selia, in sala. Il complesso è nato dal rinnovamento di un antico casale tra le colline, il verde, i campi di nocciole e panorami aperti. La cucina è cresciuta nel tempo, rendendosi sempre più fine e innovativa, senza mai tradire le radici e i punti fermi della tradizione langarola. Notevole la proposta dei formaggi. La cantina eccelle, ampia e diffusa sul territorio, le regioni italiane e la vicina Francia. Comode camere.
Trattoria del Bivio – località Cavallotti, 9 – 0173 520383 – trattoriadelbivio.it

 

Dove mangiare a Cissone

Locanda dell’Arco

Trattoria. La locanda, con annesse camere, è un pezzo del passato, con i muri in mattoni e pietra a vista e gli archi a sesto acuto. Al timone due giovani, Maria Piera e Giuseppe, una in cucina e l’altro in sala e cantina. Tutte due a coltivare verdure, ortaggi ed erbe aromatiche, ad allevare galline, oche e anatre. Il resto, farine, formaggi, carni bovine e ovine e cereali forniti da fidati produttori. Dalla cucina escono piatti tradizionali o con spunti d’innovazione, in autunno trionfano funghi e tartufi. La cantina offre vini della zona e della regione.
Locanda dell’Arco – piazza dell’Olmo, 1 – 0173 748200 – lodarc.com

 

Dove mangiare a Cravanzana

Da Maurizio

Ristorante. Una locanda con camere, piscina, vista spettacolare dalla terrazza. Un palcoscenico di livello per godere della cucina della famiglia Robaldo che tiene alta la bandiera del territorio con tanto impegno. Da provare il vitello tonnato, i tajarin al ragù di carne e porcini, i bocconcini di cinghiale al Barolo e l’agnello dell’Alta Langa al forno o a scottadito. Carrello dei formaggi “serio” e dolci golosissimi: da non perdere la degustazione di bonet della tradizione alla nocciola e al cioccolato. 250 (buone) etichette in cantina.
Da Maurizio – via L. Einaudi, 5 – 0173 855019 – ristorantedamaurizio.it

 

Dove mangiare a Serravalle Langhe

La Coccinella

Ristorante. Una nicchia di cucina gustosa, al culmine di una collina. Tanto calore all’arrivo e per tutta la permanenza in un ambiente elegante e curato. Tre fratelli titolari, Alessandro, Massimo e Tiziano Dellaferrera, volenterosi e affiatati si dividono i compiti. La cucina serve piatti di terra e piatti di mare (nel secondo caso c’è anche un degustazione), in una carta dinamica e intrigante. In stagione percorso ad hoc per il tartufo. La cantina sostiene egregiamente entrambi i comparti, con varietà, completezza e ricchezza.
La Coccinella – via Provinciale, 5 – 0173 748220 – trattoriacoccinella.com

Dove mangiare nelle Valli Bormida e Uzzone

 Dove mangiare a Bergolo

‘l Bunet

Trattoria. Nel centro del paese si trova questo accogliente locale con un grazioso albergo. Qui si viene per gustare una cucina langarola con tutti i suoi grandi classici, dai crudi di carne al vitello tonnato passando per i tipici tajarin, senza però negarsi a incursioni estrose che valorizzano sempre le materie prime locali. Grande attenzione ai prodotti caseari e agli oli extravergine di qualità, disponibili anche nell’adiacente oleoteca. Lista dei vini d’impronta regionale che si apre a proposte di altri territori italiani.
‘l Bunet – via Roma, 24 – 334 2517793 – lbunet.net

Dove mangiare a Cortemilia

Carlo Zarri a Villa San Carlo

Ristorante. Tavola d’albergo da molti anni sugli scudi, indirizzo ideale per gustare appieno i sapori di queste preziose terre grazie alle mani sapienti in cucina di Carlo Zarri. Ambiente tranquillo ed elegante, d’inverno con camino acceso, nella bella stagione ci si accomoda nell’antistante parco. L’offerta gastronomica si articola in percorsi di degustazione che variano nel corso dell’anno. In autunno il tartufo è protagonista. Si beve assai bene, attingendo da una carta molto ampia.
Carlo Zarri a Villa San Carlo – corso Divisioni Alpine, 41 – 0173 81546 – hotelsancarlo.it

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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