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Grazie al figlio rinasce a Roma la trattoria che era della mamma. La storia di Contesto Urbano

Alessandro Ferracci, il figlio della mitica Anna Dente, "matrona" verace e senza filtri della compianta Osteria di San Cesario a San Cesareo, ha raccolto l'eredità della madre e ha ricreato nella Capitale lo spirito di quello che è stato uno dei fuoriporta più amati dai romani. Noi siamo andati a trovarlo: ecco com'è andata

  • 05 Febbraio, 2024

Fino a pochi anni fa si andava a San Cesareo per visitare i resti della villa di Massenzio o quelli della via Labicana, ma soprattutto per fermarsi a tavola nella trattoria di Anna Dente, l’Osteria di San Cesario, dal 1995 un’icona della cucina laziale a immagine e somiglianza della sua istrionica cuoca e patronne. Anna era matrona contadina, polemica, rumorosa, simpatica, stretta stretta al suo territorio di cui conosceva tutti i prodotti, anche quelli meno noti, scovati dalla sua mamma o cercati e trovati da lei stessa, in primo luogo le erbe, decine di varietà, di sapori e profumi rari.

Anna Dente all'entrata dell'Osteria di San Cesario

Interprete della cucina laziale

Abbiamo usato i verbi al passato perché purtroppo nel 2020 fa Anna ci ha lasciato. Indimenticabili le sue fragorose risate, la sorridente insistenza per far provare un piatto o un ingrediente “speciale”, la parlantina e il carattere fumantino, nonché i racconti su contadini, artigiani e allevatori conosciuti da sempre. Come a volte accade, una famiglia tenuta unita da una personalità così forte alla sua scomparsa si può disgregare, ed è ciò che è accaduto all’Osteria.

L’eredità dell’Osteria di San Cesario

Ma Alessandro Ferracci, il figlio di Anna, cuoco anche lui cresciuto ai fornelli accanto alla madre, è riapparso, questa volta in città, in una strada che arriva a Porta Metronia, appena fuori dalla cinta delle Mura Aureliane. Il suo posto da qualche mese è Contesto Urbano, un bistrot-trattoria-caffetteria che dal suo ingresso è diventato un pezzo della compianta trattoria di “sora” Anna. La cucina di Alessandro, però, non è soltanto un omaggio alla mamma, ma una filosofia di ristorazione che guarda alla tradizione regionale, con occhio attento alla ricerca delle materie, la conferma di molti di quegli artigiani e allevatori che Anna aveva selezionato e ovviamente tante ricette di famiglia.

Cosa si mangia da Contesto Urbano

Così, a richiesta, ritroverete i ramoracci, il raperonzolo o il cavolo nero stufato; tra gli antipasti l’imperdibile concia di zucchine romanesche o i crostini di milza, i filetti di baccalà e la cuffia di trippa fritta, che da sola vale la sosta. Poi tutti i classici primi della cucina romanesca, alla maniera opulenta di Anna. E ancora pannicolo, animelle e cuore scottato con sale Maldon e olio evo, dove si legge chiaramente l’eredità della passione di Anna per la lavorazione e l’interpretazione del quinto quarto. Insomma un salto nel tempo e nella storia, lontano dai troppi ammiccamenti turistici. Nel locale ci sono pochi tavoli disposti su due piani e uno spazio esterno su strada. La carta dei vini è sufficiente, con privilegio per le etichette laziali. Ai dolci, manco a dirlo, le crostate fatte in casa. 50 euro per quattro portate (chi ci arriva) e un commovente tuffo nel passato per chi a Anna la conosceva bene.

Contesto Urbano – via Gallia 51/53 – 06 77590787 – contestourbano.com

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