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il peso del regime

Chiude un club leggendario: Mosca perde il Propaganda, locale inclusivo e tempio della musica elettronica

Per molti residenti è la fine di un'èra. Nel club si sono esibiti artisti del calibro di Goldie, Nina Kraviz, Derrick May, François Kevorkian, Joe Claussell e tanti altri. Filosofia inclusiva e un programma di eventi di respiro internazionale

  • 31 Luglio, 2024

Ha fatto ballare intere generazioni. Il noto club e ristorante di Mosca Propaganda chiude dopo 27 anni di attività e leggende. In passato qui si sono esibiti artisti del calibro di Goldie, Nina Kraviz, Derrick May, François Kevorkian, Joe Claussell e tanti altri.

Tempio della musica house

Propaganda, situato nel vicolo Bolshoi Zlatoustinsky e aperto da Kirill Saldadze e Alexander Ovsyannikov, era uno dei club più antichi di Mosca e “coetaneo della cultura dei club della capitale”, come si legge sulla pagina del locale. House e altra musica elettronica, tour costanti dei migliori DJ e una forte squadra di residenti: è proprio questo che distingueva Propaganda dagli altri club della città.

Molti ricordano il locale anche come un ristorante di qualità con una serie di hit stabili nel menu, a partire dai bliny, una sorta di pancake salati serviti con diversi formaggi, insieme a cocktail d’autore. La chiusura è stata accompagnata da una grande festa di chiusura tra balli e un velo di nostaglia. C’è chi sostiene che la decisione sia in qualche modo legata al clima anti occidentale che ha contraddistinto gli ultimi anni di politica interna di Vladimir Putin. Ma le ragioni della scelta di Propaganda non sono state rese note dai proprietari. Altri sospettano che abbia influito la filosofia inclusiva del locale, così come i numerosi party Lgbt organizzati nel tempo. Il promoter e residente del club Sergey Timoshov ha dichiarato che non c’era alcun motivo per la chiusura del locale. “La direzione ha preso la decisione. Evidentemente, era arrivato il momento. Grazie per questi anni incredibili”, ha dichiarato.

Atmosfera pesante

«Tutto ciò che alternativo finisce nel mirino. Sopravvive soltanto chi si adegua al mood ultra patriottico e militaristico del momento», dichiara l’inviata di Repubblica Rosalba Castelletti, citando una serie d’interventi recenti della polizia ai concerti, tra festival musicali ed altri pezzi pubblici. «Un pezzo alla volta, ci stanno rubando la nostra gioventù», dice il 19 enne Sergej, presente all’ultimo giro di danza del locale.

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