Poco più di trent’anni Ciccio Vitiello, ma idee e voglia di mettersi in gioco da grande saggio. I cambiamenti e le evoluzioni ci sembra facciano parte del suo dna: dalla secentesca Casa Vitiello di Tuoro, Caserta, che lo ha fatto conoscere, al bel borgo di San Leucio, dove per due anni ha abitato con Cambia-Menti, eccolo annunciare, a partire da maggio, una nuova, rivoluzionaria avventura, Villaggio Green, un luogo nel quale pizzeria, agricoltura, ecosostenibilità e formazione saranno strettamente intrecciati.
Una vasta tenuta agricola a Sant’Angelo in Formis, frazione dell’antica cittadina di Capua, è lo scenario nel quale prenderà vita la nuova insegna. Un borgo antico, meta di turismo e noto per la preziosa Abbazia Benedettina del VI secolo, che a sua volta sorge sui resti del tempio di Diana Tifatina, lungo il versante occidentale del Monte Tifata.
Nelle terre, di proprietà della famiglia Cortese, sono nati una fattoria didattica, un uliveto e un orto che formeranno un unicum con la pizzeria, quando, da maggio 2024, tutta la squadra di Vitiello si trasferirà, assecondando una filosofia di pizza contadina, che vuole ripensarsi interamente, a partire dagli impasti e dai cereali utilizzati per le farine. Il Villaggio Green sarà anche un luogo di ospitalità, con un b&b, e di formazione per i bambini, che potranno sperimentare dal vivo le idee di circolarità, autoproduzione e sostenibilità alla base dell’impresa.
Francesco “Ciccio” Vitiello ha scelto la pizza fin da giovanissimo, affinando il suo talento con una lunga gavetta. A 24 anni si è messo in gioco per la prima volta come imprenditore, con Casa Vitiello, la sua prima insegna, lasciata dopo un decennio, nel 2022, per approdare nell’insegna attuale, Cambia-Menti, sempre a Caserta, San Leucio. Tre Spicchi dal 2019 nella guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, è un enfant prodige di impasti e lievitazioni, aggiungendo alla passione, tanto studio, sperimentazione e una precisa filosofia di comunicazione (con campagne di marketing molto chiacchierate). La sua pizza più nota è Recensione Negativa, provocazione dedicata ai leoni da tastiera: mozzarella di bufala, pesto di basilico, pomodori di Corbara e polvere di olive nere a simulare, sul fondo, una bruciatura che si rivela essere un gustoso inganno.
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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