Notizie / Ristoranti / Chiude il Four Seasons di New York. Neanche il trasloco ha rilanciato la fama di un ristorante mitico

Mondo

Chiude il Four Seasons di New York. Neanche il trasloco ha rilanciato la fama di un ristorante mitico

Per oltre 50 anni è stato il palcoscenico lontano da occhi indiscreti dei pranzi di lavoro di grandi politici, artisti e personalità di spicco della società americana. Poi, nel 2016 lo stop forzato, e la decisione di riaprire l’attività in un nuovo spazio, a Park Avenue. Ora il Four Seasons chiude definitivamente.

  • 15 Giugno, 2019

Four Seasons a New York. Un ristorante mitico

C’è voluto meno di un anno per rendersi conto che qualcosa, dopo il trasloco, non stava funzionando come auspicato. E del resto quando per il mitico Four Seasons, ormai quattro anni fa, si profilava la necessità di abbandonare il celeberrimo spazio all’interno del Seagram Building, era stato chiaro a tutti che l’epoca d’oro del ristorante inaugurato nel 1959 si fosse definitivamente chiusa da tempo. Lontano dalla Pool Room di East 52nd street (dove oggi furoreggia il locale del duo Mario Carbone e Rick Torrisi, che lo spazio l’hanno ereditato dalla precedente gestione), il ristorante che ha fatto la storia del fine dining a New York per oltre 50 anni ha avuto vita dura. Sono cambiati i tempi – lontanissimi quelli dei cosiddetti power lunch, termine coniato nel 1979 proprio per indicare i pranzi d’affari tra grandi personalità dell’epoca, ospitati al Four Seasons – e così le mode e le abitudini a tavola. E Alex Von Bidder e Julian Niccolini, che del Four Seasons sono stati gli ultimi “eredi”, l’hanno imparato a proprie spese.

Il nuovo Four Seasons a Park Avenue

Neppure l’effetto novità dello spazio inaugurato nell’estate 2018 al 280 di Park Avenue, con la speranza di rilanciare e protrarre la storia del Four Seasons, ha potuto qualcosa su una legge di mercato spietata (specie a New York, dove veder fallire un ristorante è questione di un attimo): “Non c’è più la clientela di una volta” spiega oggi, rammaricato Von Bidder. O, leggendo la situazione con più imparzialità, si è spostata altrove. E infatti gli investitori che avevano garantito all’attività una possibilità di ripartire, stanziando per la ristrutturazione dei nuovi locali oltre 30 milioni di dollari, ora si tirano indietro. Nei primi 10 mesi a Park Avenue, il ristorante affidato alle cure dello chef messicano Diego Garcia non è stato capace di ingranare.

Scandali e cattivi affari. Il Four Seasons chiude per sempre

Le cause? Indubbiamente ha pesato il coinvolgimento di Julian Niccolini nello scandalo #metoo, e il suo conseguente allontanamento. Ma certo è che nemmeno la formula gastronomica studiata per rinnovare la proposta del Four Seasons nel rispetto della storia dell’insegna è riuscita a intercettare i gusti del pubblico newyorkese. E anche la critica, Pete Wells (New York Times) in testa, non ha tardato a ridimensionare le ambizioni dell’attività. Così il ristorante, che ha ospitato in passato personalità del calibro di Jacqueline Kennedy, Henry Kissinger, Truman Capote, Bill Clinton, ha chiuso definitivamente i battenti qualche giorno fa, con l’ultimo servizio dell’11 giugno. Col senno di poi, proprio la cattiva condotta di Niccolini ha inevitabilmente trascinato con sé il destino del mitico ristorante, che fino al suo ultimo giorno di apertura ha confermato di essere legato a vicende ben più grandi di quelle che pertengono al mondo della cucina. Epilogo amaro per un’icona della New York che non c’è più.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE...

Corsi per Appassionati

Corsi per Professionisti

University

Master

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

Made with love by Programmatic Advertising Ltd

© Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati

La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

In edicola

No results available

Reset

No results available

Reset