La formula è tanto semplice quanto non scontata: il nome, un inno alla convivialità; i prodotti, accuratamente selezionati. Gli ingredienti per un successo che non è mai assicurato, ma che qui, ormai, è conclamato. Quindi, vale la pena approfondirli, giusto per descrivere con maggior dovizia di particolari il caso di un “posticino carino” che ha conquistato la città senza tanto fragore e dove oggi ci si mette volentieri in fila – ma scorre – per trovare un posto a sedere. E che ha meritatamente ottenuto il premio come Campione Regionale per la guida Street Food 2025.
Cemût (si legga “tsemiut” – all’incirca – ma a Trieste è “cemut”, come si legge) significa “Come stai?” in friulano. Niente di più semplice e immediato della domanda che, ovunque tu sia nel mondo, ambisce a metterti a tuo agio, a donarti il comfort che, attraverso il cibo in questo caso, si allarga all’esistenza. Formula così centrata che in breve tempo vanta due insegne: Cemut di sopra e di sotto, una accanto all’altra. Nel cuore della città vecchia, circondato dai resti romani dell’antica Tergeste, questo locale dallo spirito giovane e scanzonato, che vive all’esterno in ogni stagione, ha moltiplicato i “coperti” senza mai cambiare pelle. Merito di un’atmosfera informale e di un’offerta invitante e ben selezionata. Si chiama Piccola Osteria Furlana – friulana, nel dialetto regionale – ma non vi troverete antipasti, primi e secondi. Le proposte sono principalmente di gastronomia o frutto di preparazioni semplici e veloci, dove la materia prima è determinante, attraenti anche se non si ha fame, per il gusto di provare. Poi, crea dipendenza.
Qui, innanzitutto, potete gustare il frico (tortino di patate e formaggio Montasio), non facile da trovare in città. Arriva settimanalmente da Ludario, viene servito caldo e con polenta a parte. Siamo a Trieste e non è detto che abbiate tempo di uscire dal capoluogo e mettervi alla ricerca del miglior frico della regione. Questo, abbiate fede, è super goloso e vale l’esperienza. Poi, la polenta e frant (da non perdere) – o la polentO per gli intenditori, con il frant fuso da perderci la testa – o ancora la polenta e varhackara (pesto di lardo, speck, pancetta affumicata ed erbe aromatiche tipico di Timau).
Panini – con frico alla base e altre specialità a scelta, oppure con ossocollo e miele o mortadella friulana, caciotta di capra e mostarda di pere – poi taglieri da piccole produzioni locali e tartine. Pressoché a ogni ora del giorno e fino a tarda sera. Ottime le selezioni di salumi e formaggi dall’amata Carnia e oltre. Bella scelta di vini locali e un piacevole sfuso, birre artigianali, drink ben eseguiti. Servizio agile e allegro per una clientela trasversale, altrettanto gioiosa ed evidentemente rilassata. Insomma, il posticino carino si è trasformato in riferimento.
Cemût – Piccola osteria furlana – via dei Capitelli, 11 e 7/b – Trieste – www.cemut.net
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