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La baita della Val Pusteria che serve dei ravioli strepitosi ripieni di radici di montagna

Semplici e sublimi: ravioli ripieni di rutabaga, burro, parmigiano e mandorle. Un piatto meraviglioso in una baita di montagna a 1.240 metri. Ecco la nostra recensione

  • 24 Maggio, 2024

Tre metri sopra Brunico. Visto da quassù il capoluogo della Val Pusteria ha i contorni di una cartolina. Prati tirati a lucido dalla primavera, una distesa di margherite e una vista esagerata che spazia fino alle cime innevate di Plan de Corones. Per arrivarci abbiamo attraversato una stradina di montagna che affetta superbi boschi di pini, incrociando giusto un paio di persone dotate di sorriso e bastone da lunga camminata. Siamo nel regno della famiglia Feichter, Gasthof Oberraut ha aperto i battenti nel 1974. Località Ameto, circa 10 minuti di macchina da Brunico, 1240 metri di quota.

Che bel posto. Troviamo l’orto, la serra, la stalla, l’area giochi per bambini. Sul menu è indicato rigorosamente quali sono i prodotti fatti in casa, sono tanti, e quali selezionati da contadini e cacciatori della zona. Mentre stiamo per ordinare arrivano le classiche frittelle di patate pusteresi e crauti, che abbiniamo a un Trentodoc. La carta vini non è il vero punto di forza del locale, pesca giustamente molto in regione, senza osare più di tanto. Iniziamo con una tartare di manzo ben condita e accompagnata, sui primi andiamo ben oltre le aspettative. I ravioli ripieni di formaggio di capra e basilico sono avvolgenti, con il sapore del formaggio in evidenza, tanto burro e pasta tirata molto bene. Si sciolgono in bocca con grande naturalezza e sapore. Ma è il piatto successivo a farci sognare. Ravioli di rutabaga, burro, parmigiano e scaglie di mandorle.

«La rutabaga è una radice, matura in autunno, solitamente l’abbiamo da ottobre a maggio, cresce come il sedano rapa. Il colore del raviolo è invece conferito dalla barbabietola», spiega la cameriera. Il servizio, tra l’altro, è impeccabile. Il piatto è fenomenale, la polpa gialla della rutabaga ha un sapore unico, con una dolcezza appena pronunciata ma anche un bell’amaro da rapa, si sposa perfettamente con quello della barbabietola, la mandorla dona contrasto e ulteriore profondità. La pasta è finissima, i sapori nitidi e distinti: un boccone di grande eleganza e carattere. Finalmente, qualcosa di diverso. Le tagliatelle con ragù di capriolo sono molto buone, pasta ruvida e carne intensa ma delicata. Anche i bocconcini di cervo sono molto ben realizzati, consistenza perfetta: tenace e al contempo morbida, uso di vino e spezie ben ponderato nella salsa. A fare da contorno la zucca, il cavolo cappuccio e uno sformato di patate. Nel complesso si sente una qualità della materia prima che si fa sentire a gran voce nel piatto, ma anche una mano molto felice nelle cotture. «La selvaggina arriva sempre dai boschi che ci circondano, i cacciatori ci portano gli animali interi e li lavoriamo noi. Ci pensa Cristhof (Feichter, ndr)».

In stagione, c’è anche la zuppa di ortica, non mancano mai i canederli e il classico goulash. Chiudiamo con il caffè al sole nello spazio esterno e andiamo per prati. Ci promettiamo di tornare per un’altra  specialità della casa: le frittelle di mele con salsa alla vaniglia. E per quella rutabaga così difficile da pronunciare e così buona da mangiare. Per chi volesse prendersela comoda, ai piani superiori ci sono sette camere d’albergo.

Gasthof Oberraut, via Ameto 1, Brunico – tel. 0474559977

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