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La classifica dei migliori ristoranti al mondo arriva in Italia. Torino ospiterà 50 Best Restaurants 2025

Il capoluogo piemontese ospiterà la cerimonia di premiazione della World’s 50 Best Restaurants 2025, l'evento più mediatico e influente del mondo della ristorazione

The World’s 50 Best Restaurants, l’evento più mediatico e influente del mondo della ristorazione, si terrà a Torino, il 5 giugno 2025. Lo ha annunciato il presidente di Regione Alberto Cirio, presentando i dati di un Piemonte che si fa sempre più meta turistica – con oltre 16 milioni di presenze e 6 milioni di arrivi, e un buon 15% di stranieri – e in cui l’enogastronomia ha un ruolo di primo piano sia come elemento attrattivo che come fattore di spesa, aumentata del 22% rispetto all’anno precedente. Il merito va a un mix di natura, arte, grandi eventi, buon bere e buon mangiare capace di richiamare turisti di ogni tipo. «E il prossimo anno arriverà anche Fifty best, la manifestazione che premia i 50 migliori ristoranti del mondo, a Torino per una settimana – ha detto Cirio – potete immaginare quante persone, addetti ai lavori, appassionati e giornalisti porterà in città».

Virgilio, Pia and Malena

Virgilio, Pia e Malena Leon alla premiazione della 50 Best

L’Oscar della cucina

Se il Bocuse d’Or è il campionato mondiale della cucina, The World’s 50 Best Restaurants ne rappresenta l’Oscar con tanto di red carpet, previsioni degli esperti e aspettative alle stelle. Un appuntamento imperdibile per lo star system gastronomico che approda in massa per partecipare alla serata: cuochi, ristoratori, critici, centinaia di addetti ai lavori che si danno appuntamento per seguire i risultati della classifica, dalla cinquantesima posizione alla prima, con qualche intervallo per i premi speciali. Un evento molto emozionante seguito anche online da tutto il mondo. Lo scorso anno fu il Central di Virgilio Martinez a conquistare la prima posizione a Valencia, di fronte a centinaia di persone.

Gente capace di dirottare future ondate turistiche con la sua presenza e di porre sotto i riflettori di un pubblico globale realtà locali, siano esse aziende agroalimentari, ristoranti, luoghi d’arte. E la settimana di appuntamenti che accompagnano dell’evento più prestigioso al mondo, mira anche a trattenere addetti ai lavori sul nostro territorio. Perché lasciato da parte l’aspetto mondano che accompagna l’evento, la fifty è anche e soprattutto una questione economica che interesserà non solo Torino (che nello scorso anno ha registrato ottimi risultati, con 7 milioni di presenze e 2,7 milioni di arrivi, dati in crescita del 7,2% e del 9,6% rispetto lo scorso anno) ma ricadrà su tutta la regione e tutto il Paese: la corsa dei pr più potenti al mondo per far conoscere ai voters i loro clienti sarà agguerritissima. Siamo certi che già in queste ore si stanno muovendo i primi passi per ottenere la massima visibilità, mentre ancora non è stata presentata la classifica del 2024. Per quella, l’appuntamento è dall’altra parte del mondo: il 5 giugno a Las Vegas. E speriamo che gli italiani possano bissare i risultati di Londra del 2022, o addirittura salire sul podio che fu per due volte anche di Massimo Bottura. Non si tratta solo di qualità di ristoranti, ovviamente, ma anche di una strategia d’insieme che vede nella ristorazione un asset su cui investire.

Ospitare l’evento sembra un segnale in questo senso:  William Drew, Director dei Contenuti per The World’s 50 Best Restaurants spiegava che per portare a casa l’evento «il partner della destinazione ospitante contribuisce ai costi di realizzazione del programma di eventi a livello mondiale nella propria città o regione. Gli eventi principali sono creati e gestiti da 50 Best, ma con il supporto dei nostri partner, compresa la destinazione ospitante». Che sia la volta buona?

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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.

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