Devo essere sincera, io non posso fare a meno delle patatine fritte nel sacchetto (e un po' di tutto il junk food industriale), ma da quando ho provato questa ricetta mi sono detta: "perché continuare a comprare le patatine fritte nel sacchetto quando possiamo farcele in casa?" Davvero non credevo ai miei occhi perché non c'è nessuna difficoltà, praticamente si fanno da sole e il risultato è raffinatissimo e da grand chef. Basta procurarsi una buona mandolina o grattugia con lama affettatrice e il gioco è fatto. Perfette le classiche patate, ma la vera sorpresa sono state le odiate barbabietole rosse (è l'unica preparazione in cui non rilasciano colore dappertutto!). Non hanno neppure bisogno di essere condite, sono dolci e saporite naturalmente. E che dire delle insulse carote gialle, il tuffo nell'olio le rende più simpatiche, acquistano carattere e creano dipendenza! Attenzione solo con finocchi e verdure, che rilasciano acqua (occhio anche ad alcune tipologie di patate). Per il resto evviva il junk food... casalingo!
2 patate a pasta gialla; 2 barbabietole rosse; 4 carote gialle; 2 finocchi; farina bianca; olio di arachidi per friggere; sale
Pelare le patate, sbucciare la barbabietola e mondare le carote e i finocchi. Affettare finemente tutte le verdure lasciandole cadere in ciotole separate. Infarinarle abbondantemente utilizzando 4 sacchetti di plastica (quelli per i surgelati): inserire verdure e farina e scuotere vigorosamente. Prelevare le verdure e setacciarle in un passino per eliminare l’eccesso di farina. Portare abbondante olio a temperatura di frittura (180°C) e tuffarvi le verdure, poche alla volta, rigirandole spesso e scolandole quando saranno ben dorate. Fare attenzione alle verdure più sottili perché rischiano di annerire in fretta. Adagiare e tamponare più volte su carta da fritti finché non diventeranno croccanti e asciutte. Salare solo prima di servire. Se ben cotte e ben asciugate, le chips, in particolare carote e barbabietole, si mantengono croccanti a lungo e possono essere conservate in sacchetti di celophane. Per questa preparazione sono indicate anche verdure come sedano rapa, pastinaca, topinambur; patate dolci e anche qualche foglia tipo sedano, basilico o salvia.
Viviana Lapertosa – lacuocadellaportaaccanto.it – IG: @cuocaaccanto
Foto di Luca Bartolomei
Le stagioni non hanno mai una cesura netta: a settembre, ad esempio, gli ultimi pomodori, che restano verdi perché non giungono a maturazione, si incontrano con le prime zucche e i cavolfiori che annunciano l'arrivo dell'autunno.
Far lessare il cavolfiore in acqua leggermente salata. Frullarlo con un pochino della sua acqua di cottura, sale, pepe e olio, disponendo la crema ottenuta nei piatti di portata. Tagliare la zucca a cubetti e saltarla in padella con olio, aglio e un pizzico di sale. Affettare finemente le cipolle e dividere i pomodorini a […]In abbinamento a uno spiedino di pesce spada arrostito o a uno spiedino di pollo arrosto, condito con un battuto alla menta, queste zucchine sono una poesia.
Tagliare le zucchine a rondelle. Se possibile, farle asciugare al sole per qualche ora, quindi friggerle in olio bollente e profondo. Asciugare su carta assorbente. Condirle con foglioline di menta, sale, aglio a lamelle, un goccio di aceto e olio. Lasciare insaporire almeno una mezz’ora. Così come sono, sono pronte per essere gustate e, a […]No results available
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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