Per chi è particolarmente attento a cosa accade in rete, è stato praticamente impossibile non notare l'ascesa della zuppa come ultima incarnazione del nostro bisogno collettivo di comfort food. Il fenomeno è iniziato alla fine del 2021 con il trend delle "soup girls", che ci ha fatto ascoltare audio virali su TikTok come «gorgeous girls love soup» e il malinconico «good soup» sussurrato da Adam Driver in una scena della serie HBO Girls. Più di recente, le previsioni annuali sulle tendenze alimentari incoronano la zuppa come "piatto dell'anno" per il 2024. Ma se si desidera valorizzare il consumo di zuppa, occorre munirsi di un mug. Una tazza.
Il mug perfetto per la zuppa
Con la loro forma massiccia, le tazze cilindriche con comodo manico sono recipienti intesi per sorbire bibite calde. La caratteristica forma a tumbler riesce a mantenere le bevande calde più a lungo, e in confronto alle delicate tazze da tè, il mug con le sue pareti spesse, rallenta il raffreddamento del suo contenuto. Il mug ha inoltre una maggiore capienza rispetto ad altri tipi di tazze. Può essere realizzato in diversi materiali: principalmente porcellana o vetro termoresistente. Il manico che caratterizza il mug permette di sorreggere la tazza senza bruciarsi. La produzione di questi pratici recipienti risale all’antichità, ma la loro popolarità esplode nella metà del ventesimo secolo, epoca in cui il cibo-coccola non era assolutamente sexy e di tendenza come lo è adesso.
L'evoluzione della tazza
La storia dei primi mug risale ad antiche civiltà, i primi recipienti per contenere liquidi erano in argilla, legno e osso. Con l'avanzare della società, così è progredita l'artigianalità e il design dei recipienti. I ritrovamenti archeologici indicano che gli antichi greci usavano tazze di ceramica chiamate kylikes per bere vino e altri liquidi. Nel medioevo, i recipienti per bere si sono evoluti ulteriormente, le tazze con decorazioni elaborate erano realizzate in metalli come peltro, argento e oro.
Nel XVI secolo è emerso il termine "mug", che si riferiva a robusti recipienti cilindrici solitamente realizzati in argilla o metallo usati come pratici recipienti per bere, ma anche come simboli di status e oggetti di espressione artistica, riflettendo i valori culturali e sociali del tempo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’impresa statunitense Victor Insulator Company ideò una serie di tazze funzionali e adatte ai soldati in viaggio, concepite con materiale resistente e infrangibile e con proprietà antiscivolo. Dopo la guerra, queste tazze divennero popolari nelle tavole calde statunitensi, che spesso riportavano il logo del locale. Negli anni Settanta, iniziarono a diffondersi i caratteristici mug di porcellana "griffati" con iniziali o altre personalizzazioni, arricchiti di immagini e frasi. Ben presto il mug divenne merchandising da collezionare.
Il mug 2.0
Da pratico recipiente a oggetto di design, il mug è ormai disponibile in molti formati e tipologie. C’è il mug a fischietto o hubble bubble che ha un manico cavo nel quale si soffia: se la tazza è vuota, emette una sola nota acuta, mentre se il mug è pieno produce trilli e gorgheggi melodiosi. C’è poi quello con un rivestimento esterno di lavagna, che ha avuto grande successo con i bambini, potendo disegnarci sopra con gessetti colorati. Ci sono anche i mug che cambiano colore a seconda della temperatura del liquido all’interno, oppure quelli dotati di coperchio per evitare perdite. Mug oversize, mug “tiki” dalla forma allungata e tribale, o quelli progettati in materiali ultraleggeri per chi ha ridotta mobilità articolare. Sono tanti i modi in cui si può gustare una calda zuppa.
La zuppa in tazza
Grazie all'ingegnosità del manico del mug, bere la zuppa, che si tratti di un gazpacho o un consommé, non richiede l'uso di posateria. Questo rende il pasto liquido completamente portatile. E allora semaforo verde per creme di zucca e fagioli, vellutate di funghi, porri e patate, per non parlare di calde e golose zuppe di legumi o la sacrosanta pastina in brodo. Per qualcosa di più romantico, due mug e un thermos di vellutata calda sono la soluzione per un glamping all’aria aperta, seduti accanto al fuoco, gustando la cena in tazza sotto le stelle.