
Correva l’anno 1928 quando veniva impiantata una vigna a Cerreto Guidi, a metà strada tra Firenze e Pisa. Tra questi filari, oggi, troviamo protagonista il sangiovese, insieme a canaiolo e colorino, ma anche delle piante di trebbiano e malvasia, storicamente le uve che davano vita al Chianti.
Il primo vino raro di questa puntata è prodotto da Alberto e Alessandra Antonini che valorizzano questa parcella, su suoli di origine marina, con tanto lavoro manuale, una viticoltura sana e rese bassissime. Il risultato finale è il Chianti Vigna del 1928 Riserva 2019, un rosso molto affascinante nei suoi echi speziati fini e articolati, di grande rigore gustativo ed equilibrio.
Abbiamo deciso di abbinarlo con una riserva altrettanto affascinante, prodotta nella zona dei Campi Flegrei in Campania, precisamente all’interno del comune di Napoli. Siamo sulla collina dei Camaldoli, il rilievo più alto della città partenopea, la vigna si trova tra i 250 e i 290 metri di quota.
Il linguaggio è del piedirosso, vitigno con il nome dialettale “per’ e palummo”, per via dei pedicelli dei chicchi colorati di rosso proprio come quelli di una zampa di colombo. Il Piedirosso Tenuta Camaldoli Riserva 2017 proposto da Cantine Astroni, di proprietà della famiglia Varchetta, fermenta in un tino di ciliegio e matura nel legno di castagno. É un rosso squisitamente mediterraneo, goloso, sfaccettato e imprevedibile: tutte le caratteristiche che ricerchiamo nei vini rari.
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