Il vigneto italiano sfiora i 700mila ettari, una volta e mezzo l’estensione della regione Molise, e tra 2019 e 2024 è cresciuto del 3,4 per cento fino a quota 693mila ettari, con una prevalenza della collina (55,5%) sulla pianura (39,2%) e con la montagna ad appena il 5,3 per cento. La Sicilia è la regione più vitata (con 118mila ettari) seguita da Veneto (94mila), Puglia (93mila), Toscana (52mila), Emilia Romagna (50mila) e Piemonte (39mila). Scorrendo il rapporto Censis-Confcooperative, presentato al Vinitaly domenica 6 aprile, si trovano diverse curiosità ed elementi di riflessione sul vino made in Italy.
Considerando i volumi prodotti nel 2024, il rapporto (che si basa su dati Istat) conta per tutta Italia una produzione di 48 milioni di ettolitri (+12,9% sul 2023). Tra 2019 e 2024, tuttavia, si registra un calo del 3,7 per cento. La riduzione ha interessato tutte le tipologie di vino, se si escludono i vini bianchi Dop e Igp. Il Veneto è al top per volumi (10,7 milioni di ettolitri nel 2024), con una quota del 22,3% sul totale italiano, grazie al contributo delle province di Treviso e di Verona. La prima, nel 2024, ha prodotto 5,2 milioni di ettolitri di vino; la seconda 2,6 milioni di ettolitri.
Da segnalare come questa regione (che ospita la gran parte degli ettari per la produzione di Prosecco e di Pinot grigio) registri una variazione positiva della produzione, sia tra 2023 e 2024 (+0,6%), sia tra 2019 e 2024 (+3,8 per cento). Considerando anche Puglia ed Emilia-Romagna (cresciute entrambe nel breve periodo) queste tre regioni concentrano oltre metà della produzione di vino in Italia.
|Prosecco Doc -vigneto a Polcenigo – foto Consorzio Prosecco Doc
A Cerignola, in provincia di Foggia, spetta il primato del comune con la maggiore superficie dedicata alla coltivazione di uva da vino. Il comune pugliese conta, infatti, ben 12mila ettari. Altra curiosità emersa al Vinitaly, nel report del Censis, riguarda i primi dieci comuni nella classifica italiana, con ben sei posizioni occupate dai territori siciliani: Mazara del Vallo, Marsala, Alcamo, Salemi, Trapani e Monreale.
Se, invece, si prende in considerazione l’incidenza della superficie coltivata a uva da vino sul totale della superficie, è la regione Friuli-Venezia Giulia quella col livello più elevato: 10,4 ettari su 100 sono coltivati a uva da vino, contro una media nazionale di 4,2 ettari su 100. Il dato del Friuli è leggermente più alto di quello del Veneto, poco sotto i 9 ettari.
vigneti Manduria
Nella produzione di vini di qualità, emerge il dato di Castellina in Chianti, comune toscano della provincia di Siena che presenta una quota di superficie prevalentemente dedicata alla produzione di vini Dop pari al 76,2%, seguita da San Gimignano (sempre in Toscana) con il 75,5% e da Manduria (Taranto) con il 74,4 per cento. Fra gli altri comuni a vocazione Dop, secondo il report di Censis-Confcooperative, si segnalano Montespertoli (73,6%) Montalcino (70,2%), Montepulciano (69,8%), tutti toscani, e quattro comuni siciliani: Marsala, Mazara, Trapani e Menfi, con quote di superficie Dop compresa fra il 55,9% e il 61,1 per cento.
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