Il commercio dei vini di Bordeaux segue regole tutte sue da alcuni secoli. Il sistema è conosciuto come “La Place de Bordeaux”, e la piazza ha tre distinti protagonisti.
Gli Chateau non sono solo i famosissimi Cru Classé del 1855: parliamo di 10mila aziende, di cui la metà sono “Chateau” che imbottigliano direttamente, mentre le altre sono associate in più di 130 cooperative, per una totale di circa 850 milioni di bottiglie l’anno.
Detto anche courtier, è l’indispensabile intermediario tra offerta, gli chateau, e la domanda, i négociants. La figura nasce nel XVII secolo, quando le proprietà diventano veri e propri brand in mano alla nobiltà che trova sconveniente il commercio. Nel 1680 Luigi XIV rese obbligatoria la funzione del courtier: garantiva i collegamenti, la qualità dei vini e la regolarità dei pagamenti, oltre a fornire consulenza alla proprietà. E per questo riceve una commissione sulle vendite del 2%. Ci sono oltre un centinaio di courtier oggi a Bordeaux, e l’accesso alla professione prevede una lunga formazione ed esami complessi per l’abilitazione.
I négociant sono i commercianti. Ce ne sono oltre 400 nel Bordolese, anche se una quarantina di loro commercializzano quasi il 90% del vino. Hanno grandi cantine e magazzini, e si occupano di distribuire nel mondo il vino degli chateau o i marchi da loro stessi creati acquistando, miscelando e maturando i vini da vignaioli e cooperative. Dai primi anni Ottanta le vendite avvengono soprattutto “en primeur”, dopo che i courtier hanno decretato la qualità dell’annata.
Il vino viene consegnato due anni dopo, maturato in botte e affinato in bottiglia. Fino agli anni Sessanta del XX secolo il commercio avveniva principalmente in botti, le famose barrique, ed era responsabilità del négociant completare la maturazione, fare i tagli finali e imbottigliare i vini.
Oggi i produttori imbottigliano e i négociant sono responsabili della vendita e della distribuzione del vino a grossisti, importatori e commercianti in tutto il mondo. Da qualche anno Place de Bordeuax tratta anche i vini più richiesti al mondo (da Napa Valley, Borgogna, Valle del Rodano, Italia e anche Champagne). Spesso a scapito delle aziende bordolesi meno importanti e conosciute. E il sistema della vendita en primeur scricchiola pericolosamente…
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