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L'esperto risponde

Cosa cambia per l'esportazione di vini italiani in Cina con la nuova normativa?

Nei regolamenti in vigore da febbraio vengono elencati tutti gli additivi ammessi, i relativi limiti di utilizzo e la categoria di alimenti in cui possono essere utilizzati

Le aziende vitivinicole italiane, per poter esportare i propri prodotti nei mercati extra-Ue, devono seguire procedure e regolamentazioni specifiche, al fine di non incorrere in blocchi della merce in dogana. Infatti, ogni paese extra Ue regola in modo preciso l’etichettatura dei prodotti vitivinicoli, le pratiche enologiche ammesse e quelle vietate e gli additivi consentiti (prescrivendone nel dettaglio i limiti quantitativi), la documentazione da fornire al momento dell’arrivo della merce nel paese di destinazione.

Etichettatura e pratiche enologiche

Da un punto di vista dell’etichettatura, l’articolo 42 del Reg. UE 2019/33, prevede che gli Stati membri possano autorizzare indicazioni e presentazioni non conformi alle norme dell’Unione vigenti in materia di etichettatura e presentazione, se tali indicazioni o presentazioni sono previste dalla normativa del paese terzo di cui trattasi. Per quanto concerne gli standard e le pratiche enologiche, le aziende vitivinicole italiane devono consultare la normativa di riferimento locale, al fine di comprendere quali siano gli additivi e le pratiche enologiche ammessi e con quali limiti. Infatti, non sempre vige coincidenza e/o allineamento tra normativa Ue e quella del Paese straniero.

Il caso cinese

La normativa è in costante aggiornamento ovunque nel mondo. Ad esempio, recentemente si è registrato un cambiamento della normativa in Cina. Infatti, l’8 febbraio 2025 è entrata in vigore la normativa “GB 2760-2024” che regola l’utilizzo degli additivi per i prodotti vitivinicoli e per gli alimenti in generale, commercializzati nel mercato cinese. Trattasi di una normativa molto complessa, nella quale vengono elencati tutti gli additivi ammessi, i relativi limiti di utilizzo e la categoria di alimenti in cui possono essere utilizzati. Inoltre, vengono elencati anche i coadiuvanti tecnologici e gli aromi naturali.

Il Servizio giuridico di Uiv è a disposizione delle aziende vitivinicole per supportarle nell’interpretazione e nell’applicazione di tale normativa al fine di realizzare prodotti vitivinicoli conformi alla circolazione sul mercato cinese.

Per ulteriori approfondimenti si rimanda a

COMEX, la banca dati giuridica online per le esportazioni di Unione Italiana Vini (Il Servizio giuridico | Unione Italiana Vini)

Per domande da porre al Servizio Giuridico di Uiv scrivere a [email protected]

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<<<< Questo articolo è stato pubblicato su Trebicchieri, il settimanale economico di Gambero Rosso.

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