Doveva uscire dall’ospedale dopo un ricovero prolungato, che sembrava la solita routine di controlli fatti regolarmente: purtroppo questa volta non ce l’ha fatta ed è morto ieri, Antonio Tomacelli, fondatore e direttore del sito Intravino.
Di professione grafico pubblicitario, è entrato nel mondo del vino e della gastronomia nel momento in cui il web ha cominciato ad affermarsi come luogo sempre più affollato di appassionati, desiderosi di confrontarsi dapprima sui forum, quindi come collaboratore di Dissapore per poi dedicarsi interamente a quella che sentiva la sua creatura. Una caratteristica che lo ha sempre contraddistinto è stata quella di dare spazio ai giovani collaboratori, agli appassionati, a chi aveva voglia di tentare di dire la sua e queste scoperte avvenivano leggendo un commento, un tweet, un intervento in una discussione pubblica: un talent scout naturale. E non contava certo l’età o il titolo di studio, era più importante l’entusiasmo e il cuore che usciva nel racconto, pur facendo sempre attenzione che la forma fosse quella giusta e che ci fosse sempre la verifica delle fonti.
Un direttore vecchio stile, capace di brontolare ma anche di stimolare, di fare i complimenti e apprezzare il lavoro svolto, permettendo a tutti di esercitarsi in una palestra di esperienza da accumulare. Dalla sua terra, la Puglia, la capacità di osservare e seguire il mondo italico del vino meno conosciuto e da scoprire, con il piglio e l’entusiasmo del ragazzo. Fino all’ultimo è riuscito ad essere ironico e sarcastico sul web, come quando si lamentava dei troppi necrologi letti su Facebook, immaginandosi che il prossimo dovesse essere il suo. Che la terra ti sia lieve.
a cura di Leonardo Romanelli
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
