“E se facessimo uno spumante alla maniera dei Francesi?” Con questa domanda il giovane enologo Franco Ziliani alla fine degli anni Cinquanta si rivolse a Guido Berlucchi che lo aveva convocato per una consulenza sul suo vino bianco – non troppo stabile – prodotto dalle vigne di pinot bianco e chardonnay delle terre di famiglia a Borgonato di Cortefranca. A Guido Berlucchi l’idea piacque. Le prime bottiglie, dopo qualche esperimento, furono tirate nel 1961, erano appena tremila. “Le berremo per i prossimi vent’anni!” notò seccato il maggiordomo di casa, cui era stato affidato l’ingrato compito di metterle in catasta in cantina. Fortunatamente si sbagliava. E di grosso.
Berlucchi è la storia dello spumante classico italiano e della Franciacorta. Quelle prime 3000 bottiglie del 1961 fecero scoprire un territorio straordinariamente vocato, che oggi è una delle culle – numericamente la più importante – del metodo classico italiano. Guido Berlucchi oggi vuol dire 4 milioni di bottiglie di Franciacorta l’anno ottenute dai 100 ettari di proprietà e dai 550 ettari dei conferitori, che vengono seguiti dalla maison con estrema attenzione durante tutto l’anno. Più di 12 milioni di bottiglie riposano in cantina in attesa della sboccatura. “Ogni sette secondi si stappa una bottiglia di Franciacorta Berlucchi nel mondo” ci racconta Paolo Ziliani che con i fratelli Arturo – enologo e amministratore delegato – e Cristina è al timone dell’azienda. Dopo gli anni della crescita tumultuosa e del successo commerciale che aveva portato l’azienda ad acquistare uve anche da altre pregiate zone Docg, con gli anni 2000 si rientra progressivamente in Franciacorta.
Nel 2012 escono sul mercato due nuove linee di Franciacorta, la 61 e la Palazzo Lana, che fanno capire al mondo come i tre fratelli abbiano fatto loro la missione paterna e come l’obbiettivo della Guido Berlucchi sia la qualità ai massimi livelli. All’azienda franciacortina si è aggiunta una bella tenuta a Bolgheri, la Caccia al Piano 1868, che porta anche nel mondo dei vini rossi lo spirito della maison con eccellenti risultati. “Abbiamo tanto lavoro da fare, per la nostra azienda e per la Franciacorta” ci dice Cristina “crediamo nella sostenibilità, la nostra ma anche quella di tutto il territorio, e lavoriamo per questo. Crediamo che la Franciacorta possa crescere con un turismo ‘esperienziale’, colto, amante della natura, della cultura e dell’arte, e con l’Academia Berlucchi creiamo sempre nuove occasioni di incontro e dibattito. Il Castello di Borgonato è stato perfettamente restaurato… E poi vogliamo postare sempre più autorevolmente nel mondo l’immagine della Franciacorta, terra di straordinaria vocazione vinicola ma anche luogo bellissimo da visitare”. La Guido Berlucchi oggi è un’azienda in continua evoluzione, che sbocca con regolarità eccellenti cuvée che hanno sempre più estimatori nel mondo. I sessant’anni della Franciacorta e i novanta di Franco Ziliani meritavano di essere festeggiati in maniera speciale. Per noi la Guido Berlucchi è la Cantina dell’Anno.
Conquista i Tre Bicchieri il Franciacorta Nature 61 del ’14, un vino di straordinaria eleganza e profondità. Nasce da una cuvée di chardonnay (70%) e pinot nero ottenuti dai vigneti Arzelle, Rovere, San Carlo e Ragnoli, di proprietà dell’azienda, impiantati ad alta densità (10mila piante per ettaro). Una parte dei vini matura in piccoli legni prima della presa di spuma, che dura ben 5 anni. Il risultato è un Franciacorta dal colore pallido e brillante dai bei riflessi verdolini, dotato di un perlage finissimo e persistente. Al naso si apre ampio e fragrante su note di pesca e mela, agrumi, fiori bianchi, cedro e poi ancora nocciola e lieviti. Al palato è ampio, fresco, grintoso e carezzevole allo stesso tempo, offre un’effervescenza carezzevole, ancora frutto e infine una straordinaria persistenza. In perfetto stile Berlucchi. Ma è la qualità di tutta la batteria proposta a impressionare, a partire dall’ottimo Palazzo Lana Riserva Extrême ’10, da pinot nero in purezza, profondo e avvolgente nella sua veste matura e speziata, di profonda matrice sapida. Ma basta assaggiare il Franciacorta Brut 61, ricco di frutto e pulizia aromatica, per capire il livello complessivo.
Guido Berlucchi – Cortefranca (BS) – piazza Duranti, 4 – 030 984381 – https://www.berlucchi.it
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a cura di Marco Sabellico
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La più autorevole guida del settore dell’enologia italiana giunge quest’anno alla sua 37sima edizione. Vini d’Italia è il risultato del lavoro di uno straordinario gruppo di degustatori, oltre sessanta, che hanno percorso il Paese in lungo e in largo per selezionare solo i migliori: oltre 25.000 vini recensiti prodotti da 2647 cantine. Indirizzi e contatti, ma anche dimensioni aziendali (ettari vitati e bottiglie prodotte), tipo di viticoltura (convenzionale, biologica, e biodinamica o naturale), informazioni per visitare e acquistare direttamente in azienda, sono solo alcune delle indicazioni che s’intrecciano con le storie dei territori, dei vini, degli stili e dei vignaioli. Ogni etichetta è corredata dall’indicazione del prezzo medio in enoteca, delle fasce di prezzo, e da un giudizio qualitativo che si basa sull’ormai famoso sistema iconografico del Gambero Rosso: da uno fino agli ambiti Tre Bicchieri, simbolo di eccellenza della produzione enologica. che quest’anno sono 498.
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