Primo giorno di Vinitaly. Si torna a camminare tra gli stand aziendali nei padiglioni di Veronafiere. Bicchiere alla mano e con l’imbarazzo della scelta che offre il poter spostarsi liberamente tra le diverse produzioni di vino delle regioni italiane. Ecco alcuni dei migliori assaggi che abbiamo effettuato come intermezzo tra gli eventi allo stand del Gambero Rosso e quelli del Vinitaly.
87/100
Verduno Pelaverga 2023 – G.B. Burlotto
Hall 10-L2
Tra i vitigni del Piemonte è un autoctono che può contare una storia di lunga data con il territorio. La sua ricchezza va ricercata nella sua beva golosa e succosa che lo rende un liquido dinamico, fruibile e dissetante. In assaggio spicca la nota speziata di pepe bianco che si accompagna o note melagrano e arancia. Un vino dinamico e beverino da scoprire sorso dopo sorso.
90/100
Roero Val Maggiore Ris. 2020 – Demarie
Hall 10-M2
Restiamo in Piemonte, ma cambiamo vitigno. Questa volta nebbiolo in purezza da vita a una beva sottile, appagante e dissetante sottolineata da una vena fresca e sapida. Il vino dopo una fermentazione in cemento e una macerazione di 40 giorni, un parte (70%) affina in botti grandi per un anno e mezzo e un’altra (30%) da 225 barrique. Profuma fiori macerati, susina e prugna, con una sfumatura balsamica e note speziate.
93/100
Fiano di Avellino Alessandra Ris. 2018 – Di Meo
Hall B 57-58
Sull’etichetta è scritto, appena sotto l’annata, “affinamento 9 anni”. Un’informazione che anticipa un naso intenso che spazia dagli agrumi, la malva, frutta secca spezie dolci e un leggero rimando di idrocarburo. Il sorso ha conservato una freschezza vibrante, con una vena sapida che esce da cento bocca e definisce un lungo finale.
93/100
Marsala Vergine Secco Vintage 1980 Heritage – Intorcia
Hall 2 23-C
Consigliamo di replicare il testa a testa che abbiamo fatto tra lo stesso vino con due affinamenti diversi. Nitido, elegante, il naso è un ventaglio di note di miele, camomilla, pasticceria secca, fichi e note minerali e iodate che rimandano alla battigia. La concordanza tra naso e bocca restituisce al palato quello che il naso ha promesso, ma con una componente minerale leggermente accentuata nel finale. Un Marsala che sposa il tempo.
95/100
Marsala Vergine Secco Vintage 1980 Heritage – Intorcia
Hall 2 23-C
Ecco la versione fatta affinare per 6 mesi sott’acqua, nelle profondità marine. Sorprende la differenza che si riscontra in termini di finezza al palato. Il sorso è vellutato, pieno, e mostra una maggiore grinta e dinamicità rispetto al vino precedente. Il finale anche in questa variante è lunghissimo e chiude su un ritorno di note di agrumi canditi e sale.
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